donna-accoltellata-7-620x485Rosalba Gucciardi è una giovane donna di 34 anni che lunedì scorso ha rischiato di morire. Il suo ex fidanzato, Giuseppe Casale, l’ha accoltellata ripetutamente in via Marchese di Villabianca a Palermo.
L’uomo, 43 anni, ex dipendente del bar Mazara, è salito a bordo dell’auto di Rosalba, palesando immediatamente le sue intenzioni e tutta la sua ira verso la donna che lo aveva lasciato.

Lo ha raccontato Rosalba, ancora ricoverata in ospedale, agli inquirenti, secondo quanto riporta Repubblica Palermo di oggi. “Guarda che sono armato, non guidare, metti in moto o ti ammazzo”: le ha detto Casale. L’uomo, vedendo che Rosalba non era intenzionata a muoversi da lì, l’ha accoltellata, alla spalla e al ventre, per poi fuggire verso via Laurana.

La giovane è riuscita ad estrarre il coltello, è scesa dall’auto, ha chiesto aiuto. Soltanto l’intervento tempestivo del 118 ha permesso a Rosalba di salvarsi. Eppure lei Casale lo aveva già denunciato, per stalking, il 4 aprile scorso.
Da quel momento, le minacce di lui si erano intensificate, il terrore anche. “Ritira subito la denuncia o ti faccio togliere la figlia”, aveva detto più volte Casale alla giovane, separata e madre di una bamnina. Una minaccia ripetuta sino al giorno prima dell’aggressione.

Agli inquirenti Rosalba ha raccontato tutto di quella storia nata per caso, cinque mesi fa, su facebook, e poi trasformatasi in un incubo. All’inizio Casale era gentile e garbato, poi si era rivelato tutt’altro. Rosalba ha dichiarato di averlo lasciato perché “il suo stile di vita morale è del tutto opposto al mio”.

Casale, l’aveva persino portata in un club per scambisti di Villafrati. Rosalba, non appena aveva capito, era andata via. L’uomo si era poi scusato per quanto accaduto, ma Rosalba lo aveva allontanato definitivamente.
Da qui le minacce, gli insulti, la vessazione psicologica. Casale si era persino presentato davanti al panificio Gucciardi con una busta contenente delle foto private scattate durante il fidanzamento, minacciando Rosalba di mostrarle ad amici e parenti.

Una volta l’aveva persino seguita al Bar Bristol, non esitando a dire ad un banconista, che lui con Rosalba altro non era che un oggetto sessuale che lui poteva avere quando voleva.
L’imbarazzo, la vergogna, la paura continua che non abbandona Rosalba: “Adesso vivo continuamente nella paura di vedermelo davanti” riferisce agli inquirenti.

Giuseppe Casale, su disposizione del giudice Marina Petruzzella, resta in carcere.

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