rosario_crocetta_province_riforma“Azzero la giunta e discuto di tutto con gli alleati. E chi parla di azzeramento tecnico o di qualche cambio sbaglia: non può essere un accordo di potere, sarà una intesa programmatica su una serie di riforme sia col Pd sia col resto dei partiti di coalizione”. Appena conclusa la riunione romana con i vertici dell’Eni sul futuro del petrolchimico a Gela, il governatore siciliano Rosario Crocetta è tornato sull’argomento politico del momento.

Il presidente sta proseguendo i colloqui con gli alleati in vista anche del vertice di maggioranza in programma domani. Sui tempi per la formazione del nuovo governo, Crocetta ha chiesto calma: “Certamente non stasera, non si può formare un governo al telefono. Il mio obiettivo è rafforzare l’alleanza all’interno dei rapporti di maggioranza”.

Quindi la stoccata agli avversari: “Mentre sono impegnato a Roma su questioni molto serie per la Sicilia, l’opposizione all’Ars continua a perdere tempo su vicende che nulla hanno a che fare con i siciliani, senza il minimo fair play istituzionale. Più volte ho tentato di coinvolgere le opposizioni proponendo un accordo sulle riforme ma non c’è stato verso. Mi meraviglia l’atteggiamento del Ncd che a Roma è alleato con Renzi mentre a Palermo è arroccato su posizioni incomprensibili e firma mozioni di sfiducia con Forza Italia e M5s”.

Nel pomeriggio il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, aveva osservato: “Se c’è un fatto nuovo, cioè l’azzeramento  si può provare ad aprire una discussione. Altrimenti, come ho sempre detto, non può esserci dialogo”. E precisa “Leggo molti articoli nei quali si parla di patti che sarebbero stati chiusi: per quel che ne so, non è stato chiuso nessun patto. C’è stata la richiesta da parte del presidente della Regione di riaprire un ragionamento sul governo della Sicilia nell’eventualità di un azzeramento del governo regionale. Ho dato la disponibilità a un confronto, a sederci davvero attorno ad un tavolo un minuto dopo che Crocetta avrà dimostrato con i fatti questa volontà”.

“Dopo che Crocetta avrà compiuto questo passo, immagino che ci saranno le condizioni per parlare di tutto – ha aggiunto Raciti -. Senza questo passo da parte del presidente della Regione, non vedrei elementi nuovi, né motivi per cambiare posizioni già chiare ed esplicite riguardo gli argomenti in discussione all’Ars, comprese le mozioni di censura”.

L’azzeramento della giunta coinvolgerebbe anche gli assessori delle altre forze della coalizione di maggioranza: l’Udc (Torrisi e Valenti) e Articolo 4 (Reale). Però, se Crocetta ritirasse la delega solo agli assessori del Pd, disinnescherebbe la mozione di censura nei confronti di Nelli Scilabra, ma non quella nei confronti di Linda Vancheri, che proviene dall’esperienza confindustriale.