majoranaEttore Majorana, il geniale fisico catanese cresciuto in via Panisperna e che alcuni studiosi collocano tra Newton ed Einstein, scomparso misteriosamente a 32 anni nel 1938, era vivo tra il 1955 e il 1959 e si trovava volontariamente nella città venezuelana di Valencia. Lo ha accertato la Procura di Roma indagando sulla scomparsa.

Majorana si era imbarcato a Palermo su un traghetto diretto a Napoli e poi era sparito. Ora la Procura, dopo aver aperto un fascicolo nel 2011, ha chiesto l’archiviazione. Quindi nessuna scomparsa dovuta a omicidio, o suicidio o riparo in un convento da parte di Majorana come indicato da parenti e conoscenti. Probabile che lo scienziato, spaventato dalle sue scoperte sull’atomo, abbia deciso di sparire senza lasciare tracce.

Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, in particolare, ha accertato la fondatezza di quanto ipotizzato già alcuni anni fa: ossia che in una foto scattata in Venezuela nel ’55, analizzata dal Ris, Majorana, conosciuto con il cognome Bini, appare insieme con un emigrato italiano, Francesco Fasani, meccanico, subito dopo aver ricevuto un prestito.

La segnalazione della foto era arrivata nel 2008: un uomo aveva chiamato la trasmissione di Raitre ”Chi l’ha visto?”, sostenendo di aver frequentato un signore che si faceva chiamare Bini ma che in realta’ era Ettore Majorana, come gli era stato detto dall’amico che glielo aveva fatto conoscere e che lo aveva incontrato anni prima in Argentina.

L’uomo che appare insieme con Fasani risulta compatibile con i tratti somatici del fisico catanese. “I risultati della comparazione – scrive Laviani nella richiesta di archiviazione – hanno portato alla perfetta sovrapponibilità” dei particolari anatomici di Majorana (fronte, naso zigomi, mento ed orecchio) con quelle del padre.

A conferma di quanto accertato, anche una cartolina che Quirino Majorana, zio di Ettore ed altro fisico di fama mondiale, scrisse nel 1920 ad un americano, W. G. Conklin, trovata dallo stesso Fasani nella vettura di Bini-Majorana. Un fatto, per Laviani, che conferma la “vera identità di costui come Ettore Majorana, stante il rapporto di parentela con Quirino, la medesima attività di docenti di fisica e il frequente rapporto epistolare già intrattenuto tra gli stessi, avente spesso contenuto scientifico”.