politiciDa anni purtroppo sui social, in tv e in giro per le strade continuiamo a sentire lamentele per la gestione della cosa pubblica, critiche agli amministratori e tante lamentele per come è ridotta la nostra città.

Di sicuro non si può dire che negli ultimi 10 anni Canicattì abbia brillato per iniziative sociali, culturali e soprattutto politiche,  nulla è stato fatto  per rilanciare il dibattito politico.

Del resto, quando la città ha avuto la possibilità di cambiare non lo ha fatto, facendo probabilmente pensare agli attuali amministratori di essere “intoccabili” e immuni  a qualsiasi tipo di critica,  con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Personalmente non sono qui a scrivere per gettare benzina sul fuoco o per portare il dibattito su situazioni personali riguardanti capacità amministrative o qualt’altro avrebbe potuto cambiare le sorti della nostra comunità, voglio dare spazio a persone che si appassionano alla Politica e ai  dibattiti costruttivi per il bene della città, cosa che negli ultimi 10 anni non ho visto.

In passato, si riusciva ad inculcare ai giovani il piacere del dibattito politico e dell’amministrare oggi invece i giovani si allontanano dalla politica vivendola come qualcosa di poco pulito, del resto tutti gli scandali venuti a galla non aiutano a pensare diversamente .

Governare una città  come Canicattì non è di certo facile, poichè per le sue particolari caratteristiche è chiamata a svolgere un ruolo superiore a quello di tante altre aventi analoga consistenza di popolazione.

Chi è chiamato a rappresentarla ed a guidarne lo sviluppo si trova costantemente incalzato dal maturare di nuove esigenze non sempre fronteggiabili con i mezzi finanziari e culturali a disposizione, è per questo che tra le pecche dell’attuale amministrazione c’è quello di non aver saputo intessere rapporti proficui con la rete politica regionale e nazionale  tali da consentire alla città di usufruire di importanti finanziamenti  che avrebbero potuto dare una boccata d’ossigeno alla nostra economia.

Il mio giudizio è pertanto critico ma al contempo  vuole servire da sprone  per una maturazione più puntuale della coscienza dirigenziale alla quale non deve essere estranea la spinta partecipativa e propositiva della cittadinanza.

Mi piacerebbe  rendere merito a chi si adopera per il bene della collettività ed a tutti coloro che si rendono propositivi con idee che possono elevare il livello di vivibilità della nostra città. E’ chiaro che per risolvere gli atavici problemi che da anni caratterizzano Canicattì ci vuole tempo e passione ma se non si inizia staremo sempre a parlare e scrivere delle stesse cose.

Con questo mio editoriale vorrei invitare i cittadini e coloro che sono stati amministratori della nostra città,  a contattare la nostra redazione per creare insieme una nuova rubrica dove ricominciare a far appassionare la gente alla Politica e riprenderci la dignità storica che la nostra città merita.