WP_20150422_007Si è svolto mercoledì 22 aprile, nell’ambito delle manifestazioni della quinta edizione della Festa dei Popoli, il convegno “Nessuno è Straniero”. L’evento è stato organizzato dalla Diocesi di Caltanassetta, dalla Caritas diocesana di Caltanissetta, dal Centro di Ascolto per immigrati “Marianna Amico Roxas”, dall’Associazione Caritas Onlus di Caltanissetta, dall’Ufficio Migrantes di Caltanissetta e dalla Fondazione San Giovanni Paolo II di Caltanissetta.

Al convegno, che si è tenuto nell’aula consiliare del Comune di Delia, hanno partecipato S.E. Il Cardinale Francesco Montenegro, il vicario generale della diocesi di Caltanissetta, Monsignor Giuseppe La Placa, Silvio Tessari, capo ufficio di Caritas Italiana per il Medio Oriente e Africa del Nord nell’Area Internazionale, l’ l’On. Milena Santerini. Presente il vice sindaco di Delia, Calogero Lo Porto.

Il convegno si è aperto sulle note di “Pane e coraggio” di Ivano Fossati, cantata da Martino Di Gregorio. Poi ha parlato il vice sindaco di Delia, Calogero Lo Porto, che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale. Prima del suo breve intervento il vicesindaco Calogero Lo Porto ha invitato i presenti ad osservare un minuto di silenzio <<per riflettere e ricordare – ha detto – i tanti morti del Mediterraneo, vittime di guerre inutili, della violenza umana, della persecuzione militare, della povertà, dell’ignoranza, del bisogno, dell’odio. Vittime di un potere assurdo>>.

<<Li vogliamo ricordare tutti, donne, uomini, bambini: innocenti – ha aggiunto. La loro fine ingiusta e ingiustificata ci deve fare riflettere che ancora c’è tanto da fare. Che ancora molta strada c’è da fare per trovare un mondo più giusto, più umano, un mondo migliore. La Festa si è svolta all’insegna della semplicità e ha saputo ricreare una dimensione di accoglienza e di autentica integrazione. A Delia possiamo dirlo ad alta voce: qui tutti siamo più vicini. Qui “nessuno è straniero”. Il patrocinio concesso dal Comune a questa quinta edizione – ha infine detto Lo Porto – è il segno evidente della nostra convinta partecipazione. Un segno per dire che tutta la Comunità deliana crede in questo evento>>.

E’ stato un incontro ricco di riflessioni. Molti gli spunti critici sulla gestione del fenomeno migratorio.

Ad aprire i lavori Don Pino La Placa, moderatore della giornata, che ha portato i saluti di S.E. Mons. Mario Russotto, vescovo della Diocesi di Caltanissetta.

<<L’ultima immane tragedia del mare ha sconvolto il mondo intero. Non abbiamo più diritto di emozionarci e di meravigliarci ma semplicemente dobbiamo vergognarci di quello che stà accadendo. Parole chiarissime – ha detto don Pino La Placa ricordando le parole di S.E. il Cardinale Francesco Montenegro – che ha aggiunto: l’immigrazione non è più un’emergenza ma un fatto ordinario. La sfida che ci pone non si gioca sul piano delle risposte rabberciate ed estemporanee ma su quello strutturale>>.

<<L’accoglienza per i cristiani – ha poi detto il cardinale Montenegro – è un dovere e non una scelta. Quelli che abbiamo davanti sono dei fratelli e non possiamo voltarci dall’altra parte. La chiesa li deve accogliere>>.

Tessari ha invece parlato dei <<fattori espulsivi che fanno fuggire la gente dall’Africa e dal medio oriente. Uno di questi è la povertà dell’Africa causato dai paesi ricchi – detto. L’altro è la situazione sociale e politica del medio oriente. Finchè la politica a vari livelli nazionale, europea e internazionale non se ne prenderà carico noi staremo qui anche nei prossimi anni a discuterne ancora>>.

Da parte sua l’on. Milena Santerini ha voluto ricordato le parole del Papa <<i migranti sono cercatori di felicità>>. Questi morti – ha detto la Santerini – non erano inevitabili. Dare asilo è un valore fondante dell’Europa>>.

Toccante la testimonianza di Angelo Fazio, un emigrato di di origine deliana che ha raccontato la sua storia dell’accoglienza umana ricevuta dalla gente venezuelana che lo ha aiutato ad integrarsi. C’è tanto da imparare dal Venezuela dove nessuno è straniero. Chi non è andato fuori dal proprio paese – ha detto infine – non può mai capire cosa vuol dire emigrare>>.

Anche il sindaco Gianfilippo Bancheri, rientrato in tempo da una visita istituzionale, ha rivolto un breve saluto ai presenti.

Poi tutti in piazza Madrice per festeggiare tra canti, danze e balli tradizionali delle diverse nazionalità presenti a Delia: quella Greca, della Romania, Venezuela, Marocco. Tanti gli stand che esponevano prodotti tipici delle varie realtà locali.