Blitz all’Assemblea siciliana nell’ultimo giorno prima della pausa estiva: dopo aver votato le norme della cosiddetta finanziaria bis, a sorpresa i deputati hanno chiesto alla presidenza dell’Ars di mettere ai voti il disegno di legge, iscritto all’ordine del giorno da tempo, che reintroduce il voto diretto nelle ex Province, che era stato abrogato con la riforma che ha introdotto i Liberi consorzi e le città metropolitane i cui amministratori devono essere scelti con il voto di secondo livello.

Alla fine l’Assemblea si è espressa a favore dell’elezione diretta per il presidente dei Liberi consorzi, per il sindaco metropolitano e per i consiglieri di questi enti. Se la legge entrerà in vigore, le elezioni si dovrebbero svolgere in primavera quando si voterà per le amministrative. Reintrodotte anche le indennità, che per il presidente saranno uguali a quelle del sindaco della città capoluogo. Per i consiglieri, invece, sono previsti dei rimborsi spese.

La norma segna un ritorno al passato. La Sicilia, infatti, aveva deciso di anticipare la riforma Delrio cancellando per prima le Province, ma da allora le elezioni indirette (cioè affidate agli amministratori locali) sono sempre state rinviate.

“La decisione del Parlamento siciliano – dice l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici – è una palese violazione della norma nazionale che ha avuto da parte della stessa Assemblea regionale il suggello di grande riforma economico sociale, da applicare anche in Sicilia. Pensare di riportare i cittadini al voto senza che si attenda un riordino della materia da parte dello stesso Parlamento nazionale, rappresenta uno spot che servirà soltanto a fare propaganda elettorale. E’ evidente che questa legge sarà inevitabilmente impugnata dal governo nazionale, determinando un ulteriore condizione di caos sulle ex province che purtroppo sono già state oggetto in questi anni di una legislazione incerta e precaria”.

Gongola invece Vincenzo Figuccia, deputato di Forza Italia all’Ars: “Abbiamo messo fine alla riforma più strampalata di Rosario Crocetta. Le ex province sono state massacrate da scelte scellerate del Pd per cinque anni. Ora si vede un po’ di luce. Torna anche la democrazia con il voto a suffragio universale. Sono orgoglioso di essere stato il primo firmatario del disegno di legge che oggi con il voto d’aula ha reintrodotto il voto diretto”.