Una puntata da non perdere assolutamente . Non aggiungiamo nulla perchè in contemporanea all’intervista Vergopia ci ha inviato un comunicato che pubblichiamo integralmente. Buona visione.

 

È sconcertante il comportamento del sindaco Ettore Di Ventura, che ostaggio di un pd cittadino in crisi di consenso, ne subisce le minacce e manda in aria un accordo programmatico che lui aveva siglato in campagna elettorale. Un accordo che certo non serviva a rimpinguare di voti il pd, ma ad aiutare un’amministrazione a fare uscire la città di Canicatti da uno stato di difficoltà economica e sociale. Per questo avevamo sostenuto un candidato, che grazie al nostro determinante consenso è diventato Sindaco. Prendiamo atto che per Di Ventura  i piccoli interessi di bottega sono più importanti degli interessi di una città. E appare addirittura ridicolo, ammantare di nobiltà ideale una scelta meschina, tante realtà locali, anche a pochi chilometri, si reggono col sostegno programmatico di forze politiche che a livello regionale si collocano politicamente in antitesi col pd, le scelte del territorio se trasparenti e fatte sui programmi e sui progetti per la città vanno oltre i partiti e le appartenenze, così è sempre stato a Canicatti come a Campobello e come in tanti altri luoghi. Nessuno di noi, ha mai nascosto al Sindaco un’appartenenza politica diversa, e nessuno ha mai detto a noi che questo rappresentava un problema. L’ipocrisia e la falsità non ci appartiene. Prendiamo atto che Ettore Di Ventura non mantiene gli impegni ne con noi ne con una città che chiede un rilancio dell’attività amministrativa, e non battaglie di poltrone che servono solo a rasserenare il clima di tensione in un pd in crisi di identità e consensi. Se queste sono le priorità per il Sindaco, se il Sindaco non ha autonomia e autorevolezza per smarcarsi dal ricatto di un partito, prendiamo atto, con rammarico, che le nostre strade si dividono

Tommaso Vergopia