Prorogati i termini dell’accesso ispettivo antimafia al Comune di Camastra. La commissione, nominata dal ministero su sollecitazioni della Prefettura, resterà al lavoro per altri tre mesi. La proroga è stata disposta dal ministero dell’Interno ma sarà l’unica possibile perché la legge prevede un solo supplemento d’indagine. La commissione, composta dal vice prefetto Elisa Vaccaro, dal vice capo della Squadra Mobile Vincenzo Di Piazza e dal colonnello della Guardia di Finanza Fabio Sava, sta cercando di accertare se vi siano o meno eventuali condizionamenti o infiltrazioni nella macchina amministrativa.

Quando la commissione ultimerà il suo lavoro di verifica, la Prefettura – secondo quanto previsto dalla legge – invierà una relazione al Viminale e sulla base della relazione il ministro dell’Interno deciderà se portare o meno questa stessa relazione all’attenzione del Consiglio dei ministri per un eventuale scioglimento per mafia.

All’accesso ispettivo al Comune di Camastra si è arrivati dopo l’operazione“Vultur” della Squadra Mobile e della Dda di Palermo. Il sindaco Angelo Cascià, che nel mese di giugno 2018 terminerà il suo mandato elettorale durato 5 anni, se non interverrà prima uno scioglimento per mafia dell’ente, si dice sereno. “Io ho sempre combattuto la mafia e negli atti amministrativi è tutto riscontrabile. In questi anni non è stato dato nemmeno un appalto o un consulenza perché l’ente è senza soldi e riesce a malapena a pagare i dipendenti”. Cascià non ci sta a far passare l’immagine del suo paese, Camastra, come una comunità di gente omertosa e sottoposta ai mafiosi.