Il ristoratore titolare del ristorante di Favara finito nell’occhio del ciclone dopo il blitz dei carabinieri del Nas che tra altre irregolarità e violazioni che sono state riscontrate dai carabinieri  i controlli all’interno della struttura di ristorazione: oltre mezza tonnellata di alimenti scaduti – tra cui prodotti ittici e caseari – dei quali peraltro non si è riuscito a risalire alla tracciabilità, avrebbero anche  riscontrata la presenza di un topo morto nella cucina, non ci sta.

L’uomo, in una intervista ad una emittente locale ha ammesso che vi sono stati problemi di tracciabilità della merce, ha anche ammesso la presenza di un topo ma ha affermato che lo stessso è stato trovato non in cucina ma vicino la porta che dà sul giardino.

Gli accertamenti svolti dai Carabinieri del NAS hanno consentito di sequestrare, circa 550 chili tra carne, vino, olio, prodotti ittici e caseari, tutti scaduti, in cattivo stato di conservazione, oppure dalla provenienza incerta. I Carabinieri hanno, inoltre, fatto intervenire il personale sanitario ispettivo dell’ASP di Agrigento, che ha contestualmente emesso un provvedimento di sospensione dell’attività produttiva, elevando sanzioni amministrative per un totale di circa 10.000 euro.