Sciopero l’11 settembre, mentre il 20 settembre la discussione del ricorso a Strasburgo contro il Ministerod ell’Istruzione che potrebbe rivoluzionare, graduatorie, assegnazioni di cattedre e tutto ils istema scuola in Italia a partire dalle 400 cattedre sparite in Sicilia.

Comincia così l’anno scolastico 2018/2019 che ormai è alle porte. L’apertura fra meno di un mese.

L’organismo di giudici sovranazionali dovrà decidere sulla causa C-466/17 Motter e sulla compatibilità del Testo Unico sulla Scuola con il diritto comunitario. Il parere dei giudici sovranazionali potrebbe così diventare l’atteso spartiacque: se verranno accolte le tesi dei legali di Anief, come già avviene presso diverse Corti di Appello italiane, tutti i decreti di ricostruzione di carriera emessi negli ultimi dieci anni dovranno infatti essere impugnati al fine di riconoscere per intero, fin da subito, tutto il servizio pre-ruolo superiore ai primi quattro anni, con evidenti ed inevitabili ricadute sul Contratto collettivo nazionale di lavoro e sulle graduatorie interne d’istituto per l’individuazione degli insegnanti sovrannumerari.

La Corte dovrà quindi vagliare se il principio di non discriminazione ex clausola 4 accordo quadro osti a una norma interna, quale quella dettata dall’art. 485 co.1 d.lgs. 16.4.1994, n. 297, la quale dispone che, ai fini della determinazione dell’anzianità di servizio al momento dell’immissione in ruolo con contratto a tempo indeterminato, fino a quattro anni il computo dei servizi svolti a tempo determinato si effettua per intero, mentre per quelli ulteriori si riduce di un terzo a fini giuridici e di due terzi a fini economici. E ciò in ragione della mancanza, allo scopo dello svolgimento di lavoro a tempo determinato, di un’iniziale verifica oggettiva della professionalità, mediante concorso pubblico, con esito positivo.

“In questi anni di applicazione della norma prevista dal Testo Unico della scuola, si è di fatto deciso di punire due volte i lavoratori con un alto numero di anni svolti come supplenti prima di entrare in ruolo – dice Marcello Pacifico (Anief-Cisal) – alla lunga ed estenuante attesa si è aggiunta la beffa della riduzione stipendiale, come se il protrarsi del precariato fosse da arrecare al dipendente e non ad un’amministrazione pubblica sorda alle richieste di stabilizzazione provenienti dalla stessa Unione Europea ormai da vent’anni attraverso la direttiva comunitaria 70/1999. Ecco perché diventa centrale l’espressione del 20 settembre: potrebbe dare il la ad una modifica sostanziale di tutta la normativa che regola le ricostruzioni di carriera del personale, nonché la contrattazione interna che pone in essere, sotto varie forme, questa e altre palesi discriminazioni”.

Anief ricorda che è sempre possibile chiedere l’immediato e integrale riconoscimento del servizio svolto durante il precariato nella ricostruzione di carriera, ricorrendo in tribunale, attraverso un mirato ricorso promosso dall’Anief.

Intanto in Sicilia spariscono nel nulla 388 cattedre alle scuole elementari., Tanti sono i vincitori di concorso del 2016 che non hanno auto assegnato l’incaricosembra a causa di un errore dell’algoritmo che gestisce le assegnazioni al Ministero. Altro tema di possibile grande scontro e ricorsi a breve.

E l’anno scolastico si inizia con gli scioperi. L’autorità di garanzia per gli scioperi pubblica l’astensione dal servizio di tutto il personale docente, Ata ed educativo, a tempo determinato e indeterminato delle istituzioni statali e comunali: lo stesso giorno in cui è stata richiesta alla Questura di Roma l’autorizzazione per un sit-in presso Piazza del Parlamento dalle 9.00 alle 14.00 del personale precario durante l’inizio della discussione del Mille-Proroghe presso la Camera dei Deputati, sul quale stanno confluendo anche altre organizzazioni sindacali. Il clou della contestazione di piazza è previsto per le ore 12.00, quando i precari, confluiti nella capitale da tutto il Paese, saranno tutti presenti nella piazza davanti a Montecitorio per far sentire la propria voce ai parlamentari e dimostrare di non essere dei fantasmi. Durante il sit-in sarà richiesto un incontro di una delegazione ristretta per spiegare le ragioni della contestazione ai responsabili delle istituzioni del Parlamento e del Miur.

Sono diversi i motivi che hanno indotto il giovane sindacato a proclamare il primo sciopero nazionale del nuovo anno scolastico, alla vigilia dell’inizio delle lezioni, e ad organizzare una manifestazione nazionale a tutela del personale precario: oltre alla difesa della riapertura delle GaE per tutto il personale abilitato e alla salvaguardia dei ruoli, la piattaforma di protesta include la richiesta di adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga su sostegno, la stabilizzazione del personale precario, l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili, una revisione globale poi della Legge 107/15, che l’attuale governo ha soltanto scalfito, lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, l’adeguamento degli stipendi all’inflazione.