Da mercoledì 19 settembre, una lapide affissa nel centralissimo Corso Umberto I a Canicattì, ricorderà la figura di Lelio Basso e il tragico episodio che funestò il 21 dicembre del 1947. Quel giorno la Camera del Lavoro aveva indetto uno sciopero generale contro il carovita, la miseria e la disoccupazione e durante la manifestazione avvennero degli scontri che costarono la vita a tre cittadini e un carabiniere e si contarono numerosi feriti.

A difende coloro che furono accusati di aver fomentato la folla fu, appunto, Lelio Basso.

Nella scorsa primavera, nell’ambito delle iniziative organizzate per il 40° anniversario della morte di Basso, fu organizzato un importante convegno dall’Amministrazione Comunale di Canicattì, dal Centro Studi “Pio La Torre” di Palermo, dall’II.SS. Galilei di Canicattì e dalla CGIL di Agrigento, Tra gli altri, relazionarono il presidente del Centro Studi, Vito Lo Monaco, il direttore della Fondazione Basso, Giancarlo Monina e lo Storico canicattinese Salvatore Vaiana.

Oggi, sulla lapide eretta in omaggio ai caduti della strage causata dalla mafia agraria, campeggia un pensiero di Lelio Basso “Un triste destino ha accomunato quel giorno sulla Piazza di Canicattì Carabinieri e lavoratori caduti, ha confuso il sangue degli uni e degli altri, che è poi lo stesso sangue che scorre nelle vene della povera gente del nostro paese”.

Ad perpetuam rei memoriam.