Secondo il rapporto di Unioncamere Sicilia c’è stato un crollo delle imprese nell’isola nel primo trimestre 2009. Il presidente Pace: “Improrogabile l’intervento del Governo regionale”
Oltre duemila imprese in meno nel primo trimestre 2009
Situazione peggiore per artigianato e imprese individuali
Sono 2.020 le imprese in meno nel registro delle Camere di Commercio siciliane al primo trimestre 2009. E’ il segno tangibile di un crollo in Sicilia per effetto della crisi economica e degli effetti di paura che questa condizione possa durare a lungo. Chi è in attività resiste come può, ma chi vuole cominciare ad intraprendere aspetta tempi migliori. Ragusa tiene testa grazie alle imprese artigiane, ma ha un incremento di procedure fallimentari. Siracusa ha l’unico, ma timido, dato positivo (0,09%). Ad Agrigento e Trapani, oltre 500 imprese in meno. L’artigianato e le imprese individuali hanno il peggior trend d’inizio anno.
Le procedure di fallimento avviate sono in aumento rispetto al 2008, ma stabili rispetto al 2007. Questo è il quadro negativo: “Come avevamo previsto sono le micro e piccole imprese a soffrire di più gli effetti della crisi – commenta il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace -; ed è proprio su queste imprese che si fonda la nostra economia. Un intervento del Governo regionale è ormai necessario e improrogabile: le sole misure predisposte dal governo nazionale sono insufficienti, occorre individuare quelle da porre a carico della Regione Siciliana per ridare fiducia all’imprenditoria. Le imprese stanno facendo la loro parte. Lo dimostra il fatto che, malgrado le avversità, non aumentino i fallimenti. Ma questa tenacia va premiata e i dati sconfortanti di questo trimestre dicono che non possiamo cullarci e dobbiamo continuare a temere il peggio”.
Al 31 marzo 2009, secondo Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere, la Sicilia ha un totale di 473.622 imprese, di cui 86.114 artigiane, con un saldo di crescita negativo dello 0,42%, inferiore alla media nazionale. Tra le province, se Siracusa ha una crescita di 32 attività, le altre province segnano tutte un decremento: Ragusa -23 (-0,07%); Catania -103 (-0,10%); Messina -215 (-0,33%); Palermo -346 (-0,35%): Enna -66 (- 0,41%); Caltanissetta -124 (-0,47%); Agrigento – 525 (-1,16%); Trapani -650 (-1,29%). Soffrono di più i settori del commercio, delle attività manifatturiere e delle costruzioni. E’ con l’artigianato – da sempre in Sicilia un traino per l’economia – che si registrano i dati responsabili del crollo delle percentuali. Solo Ragusa presenta un saldo attivo di una sola impresa artigiana. Ma Catania ne ha perdute 49, Trapani 25, Messina 78, Enna 23, Palermo 132, Siracusa 69; Agrigento 70; Caltanissetta 63. Mentre crescono dell’1,49% le società di capitale, in tutte le province, le ditte individuali presentano tassi negativi.
Fonte:/www.economiasicilia.it