Dopo la riunione di lunedì scorso a Canicattì la Provincia Regionale di Agrigento passa alla fase operativa. Il Presidente della Provincia Regionale Eugenio D’Orsi e l’Assessore Provinciale all’Agricoltura Stefano Castellino hanno infatti inviato una nota ai sindaci dei Comuni di Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Camastra, Naro, Palma di Montechiaro, Licata, Grotte, Castrofilippo e Racalmuto, chiedendo la disponibilità a raccogliere dati sulle produzioni viticole danneggiate dal fenomeno del “cracking” dell’acino che rischia di rendere invendibile l’uva da tavola di quel vasto comprensorio. Nella nota la Provincia chiede il supporto logistico, in particolare l’ufficio nel quale saranno raccolti tutti i dati relativi alle aziende danneggiate e agli ettari interessati dal fenomeno.
La Provincia, una volta ottenuta la disponibilità dei Comuni, affiggerà i manifesti informativi, mentre i dati raccolti saranno sottoposti all’attenzione dell’Assessore Regionale all’Agricoltura on. Michele Cimino. “E’ indispensabile la collaborazione dei sindaci” dichiarano il Presidente D’Orsi e l’Assessore Castellino “per sostenere le richieste dei produttori, che hanno accolto il nostro intervento con grande soddisfazione e sanno di avere nella Provincia Regionale un prezioso alleato e un interlocutore concreto”.
La Provincia di Agrigento ha inoltre inviato una nota anche alla Provincia di Caltanissetta, chiedendo di intervenire secondo le stesse modalità: questo perché alcuni produttori agrigentini hanno acquistato terreni nel nisseno, in particolare a Riesi e Butera, aree anch’esse interessate dal cracking.