Lo abbiamo visto con le super bollette dei rifiuti, quando a pagare erano chiamati meno della metà degli utenti, tra attività economiche e famiglie, con una quota di oltre il 50% di evasori, con un’alta quota di “amici benestanti” assenti da sempre dai ruoli del Comune, poi passati all’ATO.

Lo abbiamo registrato con le super bollette dell’acqua per la mancanza di un sistema di controllo a contatore per tutti, per cui c’era chi poteva non pagare il giusto consumo per allacci abusivi, per forfait di favore, scaricando sugli onesti l’evasione di una classe sociale agiata e ricca.

Ne abbiamo preso atto quando sono state intercettate dalla Guardia di Finanza imprese sommerse, anonime, sconosciute al fisco, giuridicamente inesistenti, note per lavoro nero i cui imprenditori facevano la “bella vita”.

Ebbene, dopo la battaglia del Cartello di Unità Sociale, cosa è accaduto se disboscati oltre 11 mila evasori, la bolletta dei rifiuti non è stata abbassata e continua a pesare fortemente sulle famiglie e sulle attività economiche modeste?

Quali sono le diseconomie per cui Agrigento paga la tariffa dell’acqua più alta d’Italia per un servizio che raccoglie giornaliere proteste?

La verità è che tanta ricchezza resta nascosta a fronte di tanta povertà che c’è, che si manifesta nella rassegnata e dignitosa esistenza silenziosa di tante famiglie, nell’indebitamento generale di esse, nell’invocazione di un sussidio, di un bonus latte, nella frequentazione delle parrocchie per un sacchetto di spesa alimentare, nel portarsi alla mensa della solidarietà.

Agrigento è la città dei paradossi ed il Comune ha il dovere amministrativo e morale, di riequilibrare il quadro sociale attraverso l’utilizzo pieno dei suoi strumenti e della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per una campagna anti evasione da cui, tra l’altro, può ricavare il 33% di quanto rilevato come evasione.

Il sindacato dei pensionati ha chiesto al Sindaco Zanbuto di attivare un Protocollo anti evasione e nei prossimi giorni conta di incontrarlo per un confronto di merito e di collaborazione nella lotta e l’aiuto alla povertà e nell’azione di contrasto alla evasione che, in tempi di crisi, diviene ancora più doverosa.