Città in festa per il santo nero.  Per la prima volta nella storia recente la statua attraverserà la città sul carro trionfale spinto dai portatori. E tra loro anche immigrati di colore come il santo nero concretizzando l’invito del Vescovo all’integrazione.

Per la prima volta nella storia recente, la statua di San Calogero attraverserà Favara sul carro trionfale spinto dalle braccia dei portatori. Risplende l’antica tradizione mettendo da parte i mezzi meccanici e dando lustro così alla devozione popolare verso il santo più amato dagli agrigentini. Qualche settimana fa le prove generali con una breve processione del simulacro tornato allo splendore e davvero da ammirare dopo un prestigioso restauro.

Adesso la statua è pronta a fare il giro della città. Ma lo straordinario evento che porta Favara agli onori della cronaca non solo locale è quello che vedrà impegnati come portatori gli immigrati di colore presenti in città. Un grandissimo segno di integrazione con i giovani extracomunitari che arrivano da lontano. Così come il santo nero che arrivava dalle regioni medio-orientali. Mettendo in pratica il messaggio del Vescovo Montenegro lanciato più volte anche durante i festeggiamenti di San Calogero, definito un immigrato venuto ad annunciare il Vangelo.

Durante la processione saranno distribuiti pane ed uva, segni della tradizionale devozione favarese al santo. Poi lo spettacolo pirotecnico.

Tutto accompagnato con i buoni vini locali. Quest’anno, accogliendo l’invito del Vescovo ai comitati delle feste di Favara per riflettere sulla tragedia Bellavia e sull’indigenza a Favara, il comitato San Calogero ha moderato i festeggiamenti limitando gli spettacoli in piazza. Si rafforza però lo spirito di fede, devozione e tradizione che domani animerà il giorno della solenne festa che con i suoi riti richiama in città ogni anno centinaia di fedeli, visitatori e immigrati che tornano dall’estero per le ferie estive.

Quest’anno, la statua sul carro trionfale illuminata dai fuochi pirotecnici e dalle luminarie, e portata dagli immigrati sarà così un momento storico da vivere con devozione e partecipazione.