Svolta nell’inchiesta sulla morte di Antonella Alfano, la donna di 34 anni, trovata sabato scorso carbonizzata all’interno della sua Seicento bruciata. Il suo compagno, nonché padre della bimba di 10 mesi, Salvatore Rotolo, carabiniere  che ha partecipato anche alle indagini che hanno portato alla cattura di Gerlandino Messina, è stato iscritto nel registro degli indagati per omissione di soccorso. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Giacomo Forte e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, l’uomo, con il quale la donna aveva un rapporto tempestoso, era presente al momento dell’incidente. Circostanza che lo stesso militare dell’Arma avrebbe anche ammesso. Poi nell’interrogatorio, assistito dal suo legale, si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa dell’esito dell’autopsia che si svolgerà nelle prossime ore nell’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Antonella Alfano, commessa con la passione per ma moda, è morta sabato pomeriggio carbonizzata nella sua auto dopo essere caduta in una scarpata. Una dinamica che però non ha convinto la Procura che ha aperto un’inchiesta. L’incidente e’ avvenuto lungo la strada provinciale 80. La donna conviveva con il carabiniere che un testimone ha notato sul luogo dell’incidente. Era a bordo di un motorino che è stato sequestrato e che verrà sottoposto ad esami scientifici. L’uomo, come affermano i familiari della vittima, da qualche tempo viveva con la compagna una relazione alquanto turbolenta. Litigi su litigi, gli ultimi dei quali la sera prima e lo stesso giorno della morte di Antonella. Al carabiniere sono stati sequestrati computer, cellulare, moto, indumenti ed altro materiale ritenuto utile per le indagini in attesa di avere riscontri certi. I luoghi di sua pertinenza sottoposti a perquisizione. I familiari della vittima hanno presentato un esposto-denuncia proprio alla Squadra Mobile

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Non convincono alcuni punti: in primis la mancanza sull’asfalto di segni di franata e poi l’incendio che si è sviluppato dopo l’impatto, non violento, con l’albero. Altro aspetto a cui si crede poco è la mancanza di testimoni. Nessuno si è accorto di quell’auto finita nel burrone. Gli investigatori non scartano l’ipotesi, che l’incidente stradale potrebbe essere stato causato da un pirata della strada che ha tamponato la Fiat 600.

Le indagini della Procura mirano ad accertare eventuali responsabilità.

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