Inutile nascondersi dietro a un dito. Il risultato di questa tornata elettorale deve far riflettere  tutti i cittadini.  Il motto preferito dai canicattinesi, alla luce dei risultati elettorali,  sembra essere : “Cambiare tutto per non cambiare nulla”, eh già proprio così.  La prima analisi non può non essere dedicata a colui che molti davano per spacciato, Vincenzo Corbo,  che  in questa campagna elettorale  ha deciso di  correre da solo.

Vincenzo Corbo,  come  ha dichiarato lui stesso poco dopo la certezza di arrivare al ballottaggio, si ritiene ancor più soddisfatto  del risultato ottenuto  nel 2006. Dopo 5 anni di governo, contestazioni, tentativi di sfiducia e tante critiche , con una sola lista civica,   ha superato tutti i candidati con il 23,55 %  dei voti 5.017  voti. Un risultato che nessuno si aspettava,  come direbbero i bookmakers un outsider le cui quotazioni avrebbero fatto vincere cifre strabilianti. Ma Vincenzo Corbo,  era sicuro di farcela tanto che , in tempi non sospetti,  aveva dichiarato così: “  se Gaetano Cani non si candida vincerò al primo turno se si candida  arriverò al ballottaggio”  una previsione azzeccata al 100%.

Continuiamo la nostra analisi con  Daniela Marchese Ragona, unica donna che ha deciso di scendere in campo per ricoprire la carica di Sindaco  e Assessore uscente dell’amministrazione Corbo. Daniela Ragona,  aveva deciso di  mettere a frutto l’esperienza politica maturata da assessore  spendendosi in prima persona, con  due liste civiche, una  delle quali non ha  raggiunto la soglia di sbarramento del  5%,  e con il Pdl che, dopo  il “dietro  front” di Ivan Paci, aveva deciso di appoggiare  Marchese Ragona. Anche in questo caso, le urne non hanno premiato un volto nuovo della politica, fermandola al 15,51%  con  3.337 voti. Tutto sommato,   la prima vera prova politica non è andata poi così male.

Lo stesso si può dire di Alberto Tedesco, candidato “Last minute”  del Pd che ha raggiunto il 15,75%  3.428 voti. Considerando che una  campagna  elettorale si porta avanti con mesi di anticipo, Alberto Tedesco,   ha raggiunto  ottimi risultati attestandosi al terzo gradino del podio che però,  a parte le gratificazioni personali, poco conta ai fini del proseguo politico di questa tornata  elettorale.

Ma facciamo un passo indietro, andiamo alla medaglia d’argento, Gaetano Cani, appoggiato da ben 6 liste,  4 delle quali,  non hanno raggiunto  la soglia di sbarramento  del 5% imposta dalla nuova legge elettorale, ha raggiunto una percentuale del 20,62%  ottenendo esattamente 4.489 voti ,  528 voti in meno del suo diretto concorrente.  Il  risultato elettorale,  seppur soddisfacente ,  poteva andare meglio. Moltissimi elettori, hanno usufruito del voto disgiunto  che ha reso più frizzante questa campagna elettorale.

Andando avanti con l’analisi del voto si arriva ad Adolfo Bartoccelli, appoggiato da 4 liste, che si attesta al 15, 79% 3438 voti, anche in questo caso, ci si aspettava qualcosa di più. Voci di corridoio dicono che gli elettori hanno reagito male ad un’alleanza con l’ex onorevole Giancarlo Granata, per molti innaturale, e così non hanno premiato, politicamente parlando, il candidato Bartoccelli.

Per ultimo , sicuramente non per ordine di importanza, analizziamo i risultati ottenuti dal candidato Giuseppe Cammalleri che ha ottenuto 2.017  il 9,27% .  In questa campagna   elettorale, in molti hanno elogiato la sua coerenza  politica, la sua grinta e lo hanno esortato ad andare avanti  ma  le urne  hanno dato un risultato che sicuramente non premia  il candidato dell’Msi, anche lui  solo contro tutti.  Allora  che dire,  verrebbe da pensare che  Canicattì si predica bene ma si razzola male.

Adesso, all’indomani dei risultati elettorali,  ci si inizia a preparare  per il secondo round che vede sul “Ring”  Corbo  contro  Cani. Chissà se Vincenzo Corbo,  continuerà  a volere mantenere fino alla fine la sua coerenza senza  cedere alle lusinghe di  tanti corteggiatori che adesso si faranno  avanti.  Qualcuno afferma che la politica  è fatta solo ed esclusivamente di compromessi, personalmente credo che se i compromessi  sono messi in atto per avere un fine  pubblico forse ci possono stare ma se servono solamente a  spartizioni   di incarichi  e assessorati allora   lasciamoli da parte. La gente  non è più con le bende sugli occhi, adesso si aggiorna,  cerca di capire  e allora  si diano delle risposte agli elettori. Non si faccia demagogia. Si parli di cose concrete e fattibili  non di argomenti scontati  che ormai sono  alla portata di tutti.

Il dibattito  messo in atto in questa campagna elettorale ha fatto solo  sorridere, proprio a causa della  universalità dei programmi proposti.  Non mi soffermo sui discorsi fatti e sulla grammatica Italiana  poiché sono sempre stato convinto  che non è importante come si dicono le cose ma è ciò che si dice che conta, il problema sta proprio qui!!!! Ciò che è stato detto finora, da  quasi tutti i candidati, lascia molto a desiderare

I  programmi proposti sono stati , assolutamente generalisti e privi di ogni verifica di fattibilità/sostenibilità tecnico-economica. L’opinione di molti cittadini  è che non ci sia  contezza di quanto si  dice.

In questa campagna  elettorale,  come  ha dimostrato l’enorme numero di candidati al Consiglio comunale,  c’è stata solo approssimazione . Ragazzini che sono convinti che fare il consigliere sia un passatempo o meglio un modo per fregare i soldi pubblici poco importa  sapere cosa sia una delibera cosa vuol dire fare un’interrogazione. Molti dei candidati, se fossero stati eletti, in  5 anni avrebbero aperto la bocca  solo per sbadigliare o masticare le gomme.

A Canicattì  manca una programmazione culturale seria,  manca un sostegno forte all’agricoltura, mancano   incentivi economici  e tante altre cose  chi andrà ad amministrare questa città garantisca  un futuro migliore a coloro che hanno deciso di passare la propria vita nella città che amano.

Concludo questo mio lungo editoriale,invitando gli elettori ad  essere propositivi, a  fare domande e pretendere risposte  concrete,  non frasi fatte.

Grazie  per l’attenzione. Davide Difazio.