A Licata non ci sarebbe stato alcun miracolo, dietro la lacrimazione del quadro della Madonna del riposo all’interno della casa di due coniugi. E’ quanto avrebbero accertato le indagini tecniche del Ris di Messina, a cui i carabinieri della compagnia di Agrigento avevano consegnato la tela ad olio su richiesta dell’arcivescovo Francesco Montenegro.

Le analisi di laboratorio dei carabinieri dei reparti scientifici avrebbero rivelato che le tracce ematiche segnalate all’altezza degli occhi della Madonna e del Bambin Gesù avrebbero un Dna del tutto simile con quello dei proprietari del quadro. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta ipotizzando il reato di abuso della credulità popolare. Il nome dei due coniugi compare sulle carte che i carabinieri hano trasmesso alla procura e toccherà ora al sostituto procuratore Matteo Delpini stabilire se iscrivere formalmente i due coniugi sul registro degli indagati. Il caso della Madonna che lacrima era scoppiato a Licata lo scorso 23 agosto e da quel giorno la casa della coppia era stata presa d’assalto da centinaia di fedeli provenienti da ogni parte della sicilia.