L’ex capo di Cosa nostra, Giuseppe Falsone è stato assolto dai giudici della quarta sezione del Tribunale di Palermo dall’accusa di tentata estorsione. La procura aveva chiesto la condanna a 7 anni. Secondo l’accusa, in concorso con i boss Nino Rotolo e Bernardo Provenzano, processati e condannati separatamente, il boss di Campobello di Licata, avrebbe chiesto il pizzo a due imprenditori di San Giovanni Gemini, che stavano realizzando degli immobili a Palermo. I boss avrebbero chiesto alle vittime una percentuale sulle case costruite. Il difensore di Falsone, l’avvocato Giovanni Castronovo, ha dimostrato che il capomafia si era limitato a prendere informazioni sugli imprenditori per conto di Rotolo e Provenzano e che aveva poi sconsigliato ai due padrini di chiedere il pizzo ai costruttori ritenuti “sbirri”, cioè intenzionati a denunciare le richieste estorsive.
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