Il rimborso di quanto pagato è solo il primo dei diritti dei viaggiatori coinvolti nel naufragio della nave Costa all’Isola del Giglio. Secondo la guida stilata da Federconsumatori, i viaggiatori possono richiedere i danni materiali e morali, con una raccomandata da inviare entro dieci giorni, mentre quelli che sarebbero dovuti partire con la Concordia hanno diritto ad un nuovo viaggio, anche di valore superiore. Ecco nel dettaglio le indicazioni di Federconsumatori.

RIMBORSO DANNI: coloro che sono rimasti coinvolti direttamente hanno diritto certamente, oltre il rimborso di quanto pagato, al risarcimento del danno patrimoniale per le cose personali andate distrutte, oltre alle spese sostenute per rientro, assistenza, ecc. Inoltre, essi hanno diritto al risarcimento del danno alla persona, se feriti e in proporzione alla prognosi ricevuta, e, in oggi caso, anche in assenza di danno fisico, al danno da vacanza rovinata come danno esistenziale (ex danno morale).

RICHIESTA RISARCIMENTO: Quanto alla forma, la legge prevedrebbe il termine di 10 giorni e l’uso della raccomandata (o mezzo equivalente a dare certezza): se si rispettano questi termini e forme si è al sicuro da ogni contestazione. La notorietà del fatto è comunque tale da ritenere che, ove si fosse nell’impossibilità di rispettare il termine, comunque non si produrrebbe decadenza, anche ammesso e non concesso che il termine abbia effettivamente questa natura (cosa discutibile e non certa in dottrina e giurisprudenza).

VIAGGIO ALTERNATIVO: Per coloro che sarebbero dovuti partire con la Costa Concordia più avanti, è evidente la sopravvenuta impossibilità di fornire il servizio. Hanno diritto ad un viaggio alternativo di valore superiore (senza supplemento) o uguale od ancora di valore inferiore previo rimborso della differenza; in alternativa, se non accettano le soluzioni proposte, essi hanno diritto al rimborso del viaggio senza penali.

ASSICURAZIONI. Le grandi compagnie aeree e quelle di navigazione, come la Costa Crociere, hanno una copertura assicurativa obbligatoria che scatta automaticamente nel caso di disastri simili a quello della Concordia. Quanto ai passeggeri ed alle famiglie delle vittime, ci saranno richieste di risarcimento danni sulle quali deciderà la magistratura. Lo rileva Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, l’associazione nazionale delle agenzie di viaggio e turismo aderenti a Confindustria. “Io credo che Costa – spiega Giannetti – metterà in campo tutto l’impegno e tutte le risorse possibili per rimborsare quanti hanno avuto un danno dalla crociera, in modo dal salvaguardare l’immagine della compagnia”.

Poi, ha aggiunto, “bisognerà attendere gli accertamenti della magistratura per capire se ci sono colpe, danni materiali, morali, la loro entità ed altro. Si vedrà se ci saranno cause individuali o di gruppo da parte dei passeggeri. Ma – ricorda – spesso questo cose vanno per lunghe: basti pensare che per il disastro della Moby Prince (140 morti), avvenuto 21 anni fa, ancora le famiglie delle vittime, riuniti in associazione, stanno portando avanti le loro battaglie nei tribunali perchè non hanno avuto soddisfatte le richieste di risarcimento”.

LA PRIMA CAUSA. Uno dei passeggeri francesi che si trovava a bordo ha già deciso di fare causa alla Costa Crociere, secondo quanto riporta il giornale on line ‘Sud Ouest’. Il passeggero in questione si chiama Olivier Carrasco, residente a Bordeaux, che ha detto nel corso di un’intervista per la testata francese: “Quello che è accaduto non si sarebbe dovuto verificare. Non abbiamo visto nessuno della Costa prima del nostro arrivo in Francia. Ho avuto l’impressione che la compagnia non fosse preparata a tutto ciò. Siamo stati lasciati a noi stessi, nella più totale disorganizzazione. E’ passata un’ora e mezza (dopo l’impatto, ndr.), prima che fosse data l’allerta reale”.

La Costa Concordia è assicurata  con la società Aon per 450 milioni di euro, l’intero valore della nave, e questo sarà risarcito, e si presume un valore risarcitorio di 3 miliardi di dollari, 2 miliardi per i passeggeri e 1 miliardo per l’equipaggio.

LaSicilia