Che scandali come quello che ha interessato di recente la ex-Margherita o quello di questi ultimi giorni ,che ha scardinato letteralmente la Lega –Nord, potessero accadere forse era prevedibile ove si ponga la dovuta attenzione sia alla forma del finanziamento che al sistema della utilizzazione delle ingenti somme , prelevate dalle casse dello Stato al solo fine di rimborsare ai partiti politici le spese sostenute in ciascuna campagna elettorale.
Ora,a prescindere dal fatto che il rimborso delle spese elettorali attualmente in uso rappresenta una vera e propria spoliazione della volontà popolare che con un apposito referendum ebbe a suo tempo abolito il finanziamento pubblico e che i partiti,con un semplice cambio della dicitura,hanno furbescamente fatto rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta,il vero problema di cui tanto si discute in questi giorni consiste ,a mio avviso,essenzialmente nei seguenti due fattori fondamentali:
a) La continuità o meno del finanziamento in favore di semplici associazioni private,quali sono costituzionalmente definiti i partiti,attraverso il prelievo dall’erario statale;
b) La necessità,qualunque sia la forma del finanziamento(privato o pubblico),di un reale e serio controllo della utilizzazione dei fondi che confluiscono nelle casse dei partiti politici.
Relativamente al primo punto ,secondo me, occorre mettere la parola”fine” a tale metodo di finanziamento alquanto improprio ,anche se adottato da altri Stati europei, sostituendolo con uno di diverso tipo che si basi sulle donazioni volontarie degli iscritti e/ o dei simpatizzanti di ogni partito magari attraverso il ricorso al prelievo del 5 per mille che il cittadino-contribuente può destinare in occasione della denuncia annuale del proprio reddito;in alternativa,qualora tale via sia ritenuta da chi di dovere non percorribile,è necessario,perdurando il finanziamento pubblico,che venga ridotta l’entità del prelievo visto che le somme introitate da ciascun partito sono enormemente spropositate rispetto alle spese occorrenti per la campagna elettorale(vedansi in proposito le notizie rese note nella trasmissione televisiva”Ballarò” del 10 c.m.).
Circa il secondo punto credo sia necessario che i partiti,al di là della forma di finanziamento,debbano ,al proprio interno,dotarsi di un organo di controllo delle spese effettivamente sostenute che in ogni caso,come avviene in qualsiasi azienda pubblica o privata,vanno scrupolosamente documentate per evitare tentazioni come quelle in cui sono incorsi i tesorieri della Margherita e della Lega Nord perché,dacché mondo è mondo,passando tanto denaro nelle mani di una sola persona non è cosa strana che qualcosa resti nelle sue mani trattandosi,peraltro,di ingenti quantità il cui buon 70% viene utilizzato per finalità diverse da quelle istituzionali;oltretutto tale organismo servirebbe anche ad assicurare quella trasparenza dovuta ai cittadini essendone i reali finanziatori,anche se loro,considerato l’uso sinora fattone,ne farebbero volentieri a meno.
Solo cosi,a mio avviso,si potrà porre termine a un tale sistema di truffa ai danni della collettività specie in un momento in cui il cittadino, chiamato a fare enormi sacrifici,deve assistere allo spettacolo indecoroso di tanti sprechi da parte di uomini senza scrupolo che sicuramente tanto danno arrecano sia al nostro Paese che al partito di appartenenza;tipico il caso della Lega Nord che,dopo aver imprecato per troppo tempo alla “Roma ladrona”,si ritrova i ladroni a casa propria.
E’ inutile ribadire che bisogna agire con ogni possibile sollecitudine perché,in caso di prolungata inerzia,verrebbe inficiata la stessa esistenza dei partiti, il cui ruolo resta pur sempre determinante per il mantenimento di uno stato realmente democratico ed in assenza dei quali cessa qualsiasi democrazia;la qual cosa,ovviamente,non autorizza nessuno a tirare ulteriormente la corda che,essendo in questo periodo di profonda crisi economica,alquanto tesa correrebbe i rischio di spezzarsi con gravissimo danno per tutti.
S.Curcio