Prima le obbligavano ad avere rapporti non protetti per guadagnare di più, poi, quando sono rimaste incinte, le hanno fatte abortire. Coinvolti gli indagati romeni Marinica Lacra mioara Pachitei per tutti Anna e Costica Martinescu inteso Cascaval, e poi Luca Aurel Caruta e il licatese Giuseppe Grillo, tutti arrestati nell’operazione “Lenone 2 ” dai carabinieri della compagnia di Licata.
Il primo episodio quando Anna Pachitei si trasferì per un periodo a Campobello di Licata. Persona esperta di sesso, prostituzione e problemi ad essa connessi, aiutò una connazionale domiciliata a Ravanusa, ad interrompere illegalmente la gravidanza. Le indagini dei militari dell’Arma hanno dimostrato che Anna si è adoperata per organizzare l’aborto clandestino della giovane connazionale, allo scopo di ottenere un guadagno personale.
Nelle carte dell’inchiesta spunta un’altra ragazza utilizzata all’interno del “Paradise Club”rimasta incinta. Non potendo effettuare un aborto legale perchè minorenne, sarebbe stato Giuseppe Grillo a invitare la giovane a compiere un aborto clandestino, seguendo una procedura pericolosa. Attraverso una soluzione di acqua calda e candeggina la ragazza avrebbe dovuto immergere i piedi per consentire l’assorbimento cutaneo della miscela e dei vapori sprigionati, così da provocare l’aborto. Aborto che sarebbe avvenuto, anche se da quell’episodio in poi, la ragazza ha fatto perdere le tracce, facendo ritorno in Romania.
Ci sono altri due inquietanti elementi emersi dall’indagine sulla prostituzione a Licata. Una delle ragazze impiegate all’interno del Paradise Club, tale Joanna Magdalena Solomon, si era ammalata di tubercolosi polmonare.
Un’altra ancora, in questo caso minorenne alla fine del 2010 ha pensato di suicidarsi perchè minacciata non riusciva a uscire dal giro.
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