Credo che la gravissima situazione finanziaria del Comune di Favara sia nota un po’ a tutti e con essa, senza populismo e facile demagogia, occorre realmente saper fare i conti. Bisogna, in altri termini, evitare di cavalcare tigri e di avere i piedi per terra, proponendo soluzioni serie e fattibili per portare a pareggio il bilancio di previsione per il 2012.
Partiamo, perciò, dall’ABC della redazione di un bilancio:
1) Esso deve rispettare i principi di unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità;
2) La struttura di un bilancio è composta dalle entrate e dalle uscite.
Nel passato, purtroppo, alcuni di questi principi non sempre hanno guidato gli amministratori ed i funzionari comunali che hanno presentato bilanci poco chiari e poco intellegibili.
E’ chiaro, dunque, che alla fine tutti i nodi vengono al pettine e, secondo il principio della continuità amministrativa, l’amministratore che segue, ma soprattutto, la Città ne piange le conseguenze. Il nuovo amministratore, se persona intellettualmente onesta, deve correggere i conti e portare in Consiglio per la discussione prima e l’approvazione poi, un bilancio a pareggio che contenga le tre “e”, ossia economicità, efficienza, efficacia.
Sono convinto che per predisporre un buon bilancio non occorre necessariamente essere uno studioso di economia, basta avere il comportamento di un buon padre di famiglia.
Nella redazione del bilancio dell’esercizio finanziario in corso sono state tagliate le spese che potevano essere tagliate (ma su questo siamo aperti ed aspettiamo proposte e suggerimenti da parte dei consiglieri) , salvaguardando i servizi sociali; inoltre sono state previste entrate che prima non ‘erano (una per tutte i proventi delle lampade votive).
Un discorso a parte merita l’introduzione dell’addizionale Irpef che ha scatenato polemiche e, a volte, riflessioni anche serie.
Chi legge i giornale sa benissimo che un po’ tutti gli Enti Locali hanno (o stanno per farlo) deciso di introdurre nei propri bilanci un capitolo relativo a questo tipo di tributo, ricorrendo all’aliquota più alta, lo 0,8 (nel nostro Comune le aliquote previste sono per l’anno in corso dello 0,6 e, nei due anni successivi, rispettivamente dello 0,7 e 0,8) nel tentativo di recuperare, in parte, i mancati trasferimento dello Stato e della Regione.
Occorre precisare che la proposta della giunta municipale prevede, proprio per non colpire le fasce più deboli, l’esclusione dal pagamento dell’addizionale Irpef dei soggetti fisici con reddito fino a 10 mila euro.
Forse si poteva fare di più e meglio e proprio per questo abbiamo simulato la creazione di più fasce di reddito al fine di spalmare l’entrata Irpef, in maniera più equa, ma i risultati sono stati tutti negativi, in quanto il gettito non copriva mai quanto occorreva, invece, per pareggiare il bilancio.
Ma torniamo ai tagli. Al Comune di Favara sono stati tagliati in due esercizi finanziari la bellezza di 3 milioni e mezzo di euro!!! A questo bisogna aggiungere i due decreti ingiuntivi di altrettante ditte per un valore complessivo di € duemilioni quattrocentomila, i 700 mila euro dell’Iseda, quelli dell’Iciel, le spese derivanti da contratti vari etc. etc. ( non per mera polemica, ma per memoria, si badi bene tutti debiti contratti da altre amministrazioni). Che fare allora? Dichiarare lo stato di dissesto finanziario, mandando a casa consiglio comunale ed impiegati, oppure tentare di trovare altre soluzioni meno gravi ?.
L’Amministrazione Manganella ha deciso di scegliere il male minore, se poi il Consiglio Comunale, che ha ampia potestà decisionale, dovesse avere proposte migliori, le metta sul tavolo della discussione. Saremo ben lieti di rivedere l’intera impalcatura.
L’opposizione finora, nostro malgrado, ha brillato solo per attizzare polemica sterile ed inconcludente, offendendo chi governa, dimenticando che molti di questi consiglieri in carica ed ex, nel passato recente, non solo non hanno aperto bocca, ma sono gli stessi che hanno approvato tutti i bilanci, ergo sono i veri responsabili del disastro finanziario del nostro Comune.
Per evitare che il bilancio, ancora una volta, venga discusso in consiglio comunale con la presenza di quattro gatti, quest’anno l’ Amministrazione Comunale ed il suo Sindaco, allo scopo di allargare la partecipazione ed il controllo polare sulle scelte della pubblica amministrazione, ha deciso che lo strumento finanziario, non sarà discusso solo all’interno della sala Falcone e Borsellino. Sarà invece portato alla discussione delle associazioni che, a vario titolo, sono presenti sul territorio, sarà discusso con i sindacati, le associazioni dei consumatori e con tutta la Città. Ognuno avrà l’opportunità di avanzare indicazioni e proposte che saranno vagliate dal Sindaco, dalla giunta e dal consiglio Comunale per poi esitarlo con una maggioranza,mi auguro, nell’interesse della collettività, la più ampia possibile.
ROSARIO MANGANELLA
SINDACO DI FAVARA