Dopo la coltivazione dei terreni confiscati a “Cosa nostra”, quest’anno per i giovani della cooperativa” Lavoro e non solo arriva l’ennesima raccolta”. In totale sono 20 i giovani arrivati da diverse regioni del nord Italia che, in questi giorni, stanno provvedendo alla raccolta dell’uva prodotta dai terreni confiscati ai boss mafiosi locali. Già da alcuni anni i giovani volontari  hanno provveduto alla pulizia dei terreni e alla successiva  coltivazione. I giovani,  sono al lavoro nei campi alla periferia della città. I ragazzi resteranno in città fino al prossimo 19 settembre, data in cui presumibilmente dovrebbero essere concluse tutte le operazioni di raccolta. Anche il locale circolo Arci, presieduto da Salvatore Facciponti, si sta occupando dell’organizzazione delle attività post lavorative dei giovani  giunti in città.  L’associazione guidata da Salvatore Facciponti, ha organizzato diverse iniziative mirate alla socializzazione dei giovani impegnati nel lavoro nei campi. “Vogliamo fare conoscere la storia della città, che non è solo mafia – commenta il presidente  del locale circolo dell’Arci”. Il Comune  di Canicattì  potrebbe valutare,  nei prossimi mesi, l’opportunità di costruire nuove  Cooperative di giovani con lo scopo di utilizzare le risorse confiscate per fini produttivi.