Sabato 12 presso l’auditorium Karol Wojtyla di Ravanusa, la Compagnia Teatrale “The Comedians” a chiuso il sipario sulla commedia scritta e diretta da Enzo Sciascia «A’ posto compà». In Cinque serate si è registrato il “tutto esaurito”: 2500 persone hanno abbracciato con tanto calore e lunghi applausi i bravissimi attori andati in scena, tributandone un più che meritato successo. Tanta sana allegria e forti momenti di riflessione hanno riempito e arricchito di emozioni il pubblico in sala. Uno spettacolo dramma-comico che ha ricevuto enormi consensi, che ha portato lo spettatore a interrogarsi ma nello stesso tempo ha fatto capire quanto sia importante vivere la vita nella libertà e nella gioia. La commedia racconta che: “Correva l’anno 1992 quando Gino Rapisarda rimane prigioniero di uno shock adolescenziale che lo porterà a nascondersi dentro una calzamaglia e in un mantello da improbabile supereroe. La storia infatti si svolgerà tra il settembre e l’ottobre del 2012 dove vedremo il buffo e goffo “eroe”, fingere per proteggere il padre e il resto della famiglia combattendo in mezzo a persone e personaggi voci e facce della nostra amata Sicilia. Il racconto si è svolto suoi passi danzando, tra il dramma e la commedia, segando scene brillanti e momenti di pura commozione. Tre atti che hanno regalato al gentile pubblico un epilogo, o meglio, un finale “tele-giornalistico” e nello stesso tempo “cinematografico” segnando la sconfitta di cosa nostra e la vittoria della verità perché come grida Gino: “Ci vuole un supereroe per pulire il mondo”.

L’autore Enzo Sciascia in una sua nota di regia, dice: “Con «A’ posto compà» ho voluto segnare il passaggio dalla commedia al dramma e dal dramma alla commedia, un mix che ha trovato equilibrio con la voce di una Sicilia sempre viva, mai doma, mai vinta nel bene e nel male. Tra la bellezza dei dialoghi e la luce delle parole profonde come il mare e forti come il sole, abbiamo ricordato e lo ricordiamo sempre e per sempre che “gli uomini passano ma le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, per non dimenticare i “supereroi” dei nostri tempi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.