Sky-Tecné, Ipsos, Demos, Demopolis, Swg: da domani sarà blackout per le agenzie di sondaggi. L’Agcom impone il silenzio, ma i sondaggi verranno fatti ugualmente (quelli riservati, per intenderci) e potrebbero essere diffusi sui social per “spaventare” gli elettori.

Ma vediamo la media fra i vari istituti. Mediamente lo schieramento di Centrosinistra in vantaggio su quello di Centrodestra tra i cinque e i sette punti percentuali. Sorprendente il risultato del Movimento 5 Stelle, stabile in quasi tutti le rilevazioni attorno al 16%.

Per l’istituto Demos, il centrosinistra alla Camera avrebbe un vantaggio di 5 punti sul centrodestra. Rispettivamente Berlusconi al 28,6 e Bersani al 34,1. Per quanto riguarda i partiti, il Pd sarebbe al 29,9% dei consensi, il Pdl sarebbe al 20,4. In crescita il Movimento 5 stelle, al 16%.  Per Renato Manneheimer, il Centrosinistra si attesterebbe al 37,2, il Centrodestra al 29,7, Il Movimento 5 Stelle al 14,3, Scelta Civica al 12,9 e Rivoluzione Civile al 4,2. L’indagine condotta da Ipsos per Il Sole 24 Ore, rivela che la coalizione Pd e Sel si attestano appena sotto la soglia critica del 35%, al 34,9% dei voti alla Camera mentre Pdl e alleati sono arrivati al 28,3%.

Proprio due settimane fa però per l’Ipsos la distanza era di 10,8 punti. Quasi sei punti percentuali dividono le due coalizioni. Alla Camera il centrosinistra viene dato al 35,2%, mentre il centrodestra al28,3%. Il Movimento 5 Stelle sarebbe al 15,9%, Scelta Civica 14,8%. Rischio di esclusione per Rivoluzione Civile, che si guadagna un risicato 3,7%, sotto la soglia di sbarramento per guadagnarsi seggi a Montecitorio.

Intanto sul quotidiano La Stampa, Roberto Weber, presidente di Swg, spiega come la concorrenza a destra freni la rimonta di Berlusconi e cita il caso Lombardia: “Mi aspetto sorprese – spiega Weber – in Lombardia si valuta il voto disgiunto, molti voteranno Monti alla Camera e Bersani al Senato”. Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto di sondaggi, intervistato sempre per il quotidiano torinese, spiega come “negli ultimi quindici giorni non cambierà più nulla perché l’Italia è come una grande nave. Per farle cambiare rotta ci vuole una campagna elettorale lunga”.

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