La Regione siciliana ha scelto di festeggiare quest’anno la Festa d’Europa sull’isola di Lampedusa, che da anni ormai rappresenta la porta d’ingresso per migliaia di immigrati. “Abbiamo voluto approfittare di questa occasione, che è la festa d’Europa, ed essere qui, per lanciare una provocazione. Oggi siamo qui non per parlare d’Europa, ma per parlare della vocazione dell’isola, vogliamo parlare dei problemi dell’isola legati al turismo e alla pesca”, ha detto Mariella Lo Bello, assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, nonchè vice presidente della Regione, nel corso di un incontro con il comparto produttivo dell’isola.
E da martedì una task-force di funzionari e tecnici della Presidenza del Consiglio sarà sull’isola per lavorare assieme al Comune sulla progettazione per le opere che saranno finanziate con i 20 milioni di euro già deliberati dal Cipe. “La Regione – ha detto Lo Bello – darà il massimo supporto alla task-force della Presidenza, i fondi del Cipe sono una grande opportunità per Lampedusa”.
I 20 milioni di euro sono cosi ripartiti: 7,9 mln per la riqualificazione urbana, 5,8 mln per la rete idrica e fognaria, 5,7 mln per l’ammodernamento delle scuole e 550 mila euro per l’assistenza tecnica. “Da settimane collaboriamo con la Presidenza del Consiglio – ha aggiunto l’assessore comunale Antonella Brischetto – Daremo massima assistenza alla task-force”.
“Vogliamo fare in modo che quest’Isola torni ad essere quel paradiso di spensieratezza che fu in passato” ha ribadito Lo Bello incontrando cittadini e rappresentanti delle categorie produttive.
Ma intanto le associazioni non dimenticano che il primo problema da fronteggiare per l’Isola è quello dell’accoglienza, così si chiede un Protettorato umanitario dell’Onu a Lampedusa e Linosa che faccia da ponte con l’Europa e il mondo nella gestione degli immigrati e richiedenti asilo. La proposta arriva dalla Rete sociale “Noi con Francesco” formata da centinaia di associazioni, cristiane e laiche, di volontariato, professionali, territoriali, culturali, religiose e sportive.
È necessaria, ha affermato il coordinatore della Rete, Giovanni Paolo Azzaro, “una proposta di internazionalizzazione della questione immigrazione da parte del Governo italiano, volta ad attivare i competenti organi delle Nazioni Unite con l’obiettivo di attuare misure urgenti per contrastare la crisi umanitaria in corso” causata da “una nuova dittatura dell’economia senza volto ne scopo realmente umano” come ha denunciato Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium. Secondo la Rete l’unica soluzione praticabile è il coinvolgimento diretto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il governo italiano, in qualità di membro, deve immediatamente proporre presso l’Assemblea Generale dell’ Onu a norma del Capitolo VI e X della Carta delle Nazioni Unite, una risoluzione urgente volta all’istituzione del “Protettorato umanitario di Lampedusa e Linosa”. Il nuovo organismo una volta insediatosi in una parte del territorio delle due isole Italiane dovrà accentrare ogni attività amministrativa, militare e di sicurezza che riguarda tra le altre cose: Pattugliamento navale del Canale di Sicilia anche in acque internazionali; Salvataggio dei profughi in mare anche in acque libiche; Perseguimento dei reati internazionali commessi dagli scafisti e dai loro mandanti; Formazione di una “Coalizione Umanitaria” volta al reperimento dei fondi necessari alla missione e all’accoglienza dei profughi; Individuazione, tra i paesi aderenti in tutto il mondo, disponibilità all’accoglienza e all’integrazione dei migranti.
















