radar_muos_niscemi_N-300x218No Muos e Sigonella. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti arriva a Catania tra le contestazioni. All’ingresso della Villa Bellini di Catania è stata accolta da striscioni e slogan di alcuni pacifisti che hanno partecipato alla manifestazione contro la guerra e la militarizzazione del Paese.

“Se non vogliamo il Muos perché è americano, il governo italiano non condivide, se invece si parla di salute non soltanto condividiamo ma mettiamo e continueremo a mettere la massima attenzione. Ad oggi abbiamo una serie di dichiarazioni che attestano come il problema non esista” spiega Pinotti. Durante il suo intervento sul palco alcuni appartenenti al movimento ‘No Muos’ hanno scandito ad alta voce “noi il Muos non lo vogliamo”,

“Conosciamo bene la questione del Muos – ha ricordato Roberta Pinotti – che nasce prima che io facessi il ministro. Era struttura che avrebbero voluto altre nazioni. Quando è stato deciso per l’Italia è stata una scelta che il nostro Paese ha ritenuto importante. C’è una preoccupazione dei cittadini che riguardava la salute, sono importanti e vanno tenute in conto, ma l’Istituto superiore della sanità ha dichiarato che non ci sono problemi per la salute. Quindi se il tema è non vogliamo il Muos perché è americano, il governo italiano non condivide. Se invece il tema è attenzione alla salute allora il governo condivide e mette e metterà tutta la sua attenzione. Ad oggi -ha chiosato il ministro – abbiamo una serie di dichiarazioni che il problema non c’è”.

Sulla base Nas di Sigonella la posizione del ministro è chiara. “Certamente la Sicilia ha una posizione strategica e la base di Sigonella è di fatto una porta-aerei sul mare per la posizione che ha e per la situazione che vive oggi il Mediterraneo: quel luogo è centrale e diventa fondamentale nello scacchiere della sicurezza”.

“Noi stiamo lavorando – ha aggiunto Roberta Pinotti – perché sempre di più ci siano la capacità di gestire la sicurezza a livello europeo, in modo condiviso e quindi che si vada verso una condivisione complessiva. Questo non rende meno strategica la Sicilia, anzi. So che Sigonella è una base molto ben inserita nel territorio e in realtà gli americani e gli italiani, anche la parte Nato che ci lavora sono come se fossero di un’unica realtà. Nella missione della Difesa e nella sicurezza internazionale dove le sfide sono sempre meno nazionali e sempre più globali avere dei luoghi che possono essere condivisi da coalizioni ampie, da paesi europei o da paesi nostri alleati è comunque centrale”.