“Se fosse confermato che la strage di questa notte nel Mediterraneo, che ha visto morire 117 uomini, donne e bambini, sia stata causata anche dal fatto che è stato vietato alla Marina militare italiana di intervenire in soccorso delle persone in difficoltà, è evidente che ci troveremmo di fronte ad un salto di qualità nella guerra ai diritti umani da parte del Governo italiano. Un salto di qualità che di fatto ci rende complici, come Paese, dei trafficanti di morte.
Ora che, ancora una volta grazie all’umanità delle organizzazioni non governative e grazie all’impegno degli uomini e delle donne della Sea Watch decine di persone sono state tratte in salvo, mi auguro che non si ripeta il vergognoso balletto e rimpallo di responsabilità a cui abbiamo assistito a cavallo di Capodanno e che presto i naufraghi, come prevede il diritto internazionale, possono approdare in un porto sicuro. Quello di Palermo è, con la città e il suo sistema di accoglienza, pronto ad accoglierli.”