La convocazione d’urgenza del consiglio comunale di venerdì 5, è stata di particolare importanza in quanto prevedeva l’approvazione, con un anno di ritardo (scadenza prevista dalla legge 31/03/2018) del Bilancio triennale 2018 – 2020.

Siamo giunti a questo consiglio con l’ormai comprovata strategia, da parte dell’amministrazione Di Ventura, dell’urgenza e dell’emergenza, una strategia attuata più volte, la quale non permette alle forze politiche un’analisi serena ed avveduta della materia e di conseguenza la proposizione di osservazioni ed emendamenti nell’interesse della città, che il consiglio nella sua interezza rappresenta.

Qualora di strategia non si tratti, si configura un’azione politico-amministrativa approssimativa, senza un minimo di programmazione che si muove a stenti, accumulando ritardi ed errori procedurali.

In entrambi i casi, si procede esautorando il consiglio comunale delle proprie prerogative, già molto limitate di suo, anche sul tema del Bilancio Comunale, che segna attraverso lo stanziamento e l’impiego delle risorse finanziarie, l’azione amministrativa dell’ente.

Alla luce di quanto espresso, il sottoscritto Rubino Giovanni, nella sua funzione di Consigliere Comunale, non avendo avuto modo alcuno di conoscere ed intervenire sull’argomento all’ordine del giorno del suddetto consiglio e cioè “ Approvazione – Documento Unico di Programmazione – Schema Bilancio di Previsione Esercizio 2018/2020 e relativi Allegati”, ha ritenuto inutile prendere parte alla seduta consiliare per evitare che la propria presenza possa in qualche modo legittimare questo modus operandi, che considera offensivo del proprio ruolo.

Si evidenzia, altresì, che il fatto di dover approvare un Bilancio Preventivo del 2018, quando già abbiamo superato il primo trimestre 2019, è di per sé lesivo della funzione del consiglio di partecipare alla programmazione dell’operato da svolgere nell’esercizio prossimo.

Se poi, in aggiunta, l’amministrazione fa presente che l’approvazione del Bilancio “de quo” è strettamente legata alla presentazione del Piano di Riequilibrio di cui costituirebbe presupposto necessario, ciò, a mio avviso, costituisce un aggravio delle responsabilità in capo all’amministrazione, che avendo avuto più di un anno di tempo per redigerlo, non doveva arrivare nei termini in cui siamo giunti.

Ricordo, infine, che proprio una settimana fa, il consiglio è stato chiamato a discutere ed approvare un Piano di Riequilibrio che impegna la città per 20 anni (2019 – 2038), e sempre al buio, a scatola chiusa, solo per atto di “fede”, nel tentativo di evitare il temuto Dissesto, lo abbiamo votato all’unanimità, ..accogliendo le scuse dell’assessore Messina, per il Nostro mancato coinvolgimento, ma se errare è umano …. perseverare autem diabolicum.

 

Giovanni Rubino

Consigliere Comunale UDC