Anche nel 2019, resta forte il divario tra il Nord e il Sud del nostro Paese per quanto riguarda il rischio di maltrattamento all’infanziaè ancora allarme nel Mezzogiorno, dove la Sicilia rimane fissa in penultima posizione, seguita solo dalla Campania (che si riconferma ultima) e preceduta da Calabria e Puglia. Male anche Abruzzo e Lazio, mentre di nuovo al primo posto come “regione più virtuosa” l’Emilia Romagna, seguita da Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Allo stesso tempo, rilevanti differenze territoriali si registrano anche per quanto riguarda la povertà: sono 1 milione e 208 mila i minori che vivono in una situazione di povertà assoluta in Italia, al sesto posto tra i Paesi con le peggiori performance in Europa, con il 32,8% di bambini/e a rischio di povertà o esclusione sociale[1]. Anche in questo caso la situazione peggiore si riscontra al Sud; tra le città metropolitane, i comuni capoluogo più vulnerabili sono quelli del Mezzogiorno: oltre a Napoli, sono nell’ordine Catania, Palermo e Messina le città chepresentano una maggiore vulnerabilità a livello sociale e materiale. Questi comuni sono più predisposti degli altri agli effetti della crisi economica e in essi convivono strati sociali potenzialmente più deboli[2].

 

In allegato le invio il comunicato stampa con i dati per la Regione Sicilia e la scheda sui progetti Cesvi.

L’indice regionale di maltrattamento all’infanzia completo è disponibile qui:https://www.dropbox.com/s/5lcatas3m2tnabz/Indice%20Cesvi_2019.pdf?dl=0