A seguito dell’incontro con il presidente e il direttivo dell’Ati, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al prefetto di Agrigento, Dario Caputo sul futuro dei lavorati della Girgenti Acque SpA e Hydortecne .

“Abbiamo avuto la spiacevolissima sensazione che in quell’organismo così come tra i sindaci prevalga una tendenza a considerare il personale del servizio idrico integrato, oggi distribuito tra Girgenti Acque SpA e Hydortecne, come un peso e non come una risorsa – hanno scritto i segretari Massimo Raso, Emanuele Gallo e Gero Acquisto – . Così come è diffusa la convinzione che esso sia ridondante rispetto alle reali necessità del servizio. Noi riteniamo, al contrario, che se si vuole fornire un servizio di qualità ed efficienza, come risulterà da un serio ‘piano industriale0, il personale in atto servirà tutto”.

I sindacati confederali, per tutelare i lavoratori, sono inevitabilmente sul piede di guerra. “Una cosa appare certa, di eventuali e non auspicabili situazioni di eccedenza di personale, dovremo farci carico tutti, nessuno pensi che questo sia un problema solo per il sindacato che, ovviamente, se ne farà carico – hanno aggiunto Raso, Gallo e Acquisto – . Sarebbe utile un confronto di merito su queste questioni anche con la qualificata presenza dei commissari Venuti e Dell’Aira e con la presidenza dell’Ati anche perché, come accaduto altre volte, non vorremmo trovarci di fronte ad un ‘piano’ confezionato e che non tenga conto della specificità della nostra condizione. Solo gli operatori  – concludono i sindacalisti – che da 12 anni combattono con le condizioni reali delle nostre infrastrutture (distributive e di depurazione) sanno esattamente di cosa stiamo parlando”.