E’ ripresa , davanti la Corte d’Assise di Agrigento presieduta da Alfonso Malato con a latere il giudice Alessandro Quattrocchi, il processo a carico di Anisoara Lupascu, 39 anni, accusata di aver participato al massacro del bracciante agricolo trentasettenne Pinau Costantin, ucciso all’alba dell’8 luglio dell’anno scorso a Naro.

Per questa vicenda sono stati condannati a trent’anni di reclusione Vasile Lupascu, 45 anni, e Vladut Vasile Lupascu, 20 anni, rispettivamente marito e figlio di Ansiora Lupascu, unica della famiglia ad aver scelto la via del rito ordinario.

Questa mattina sarebbe dovuto comparire uno dei testi chiamati dalla difesa dell’imputata ma, secondo quanto emerso, si troverebbe all’estero. C’è invece molta più attesa sui risultati dei file audio estrapolati dal cellulare e dalla sim card sequestrata la scorsa udienza con ordinanza del giudice Malato alla figlia dell’imputata. Secondo la difesa in una delle registrazioni ci sarebbe l’alibi della Lupascu che al momento dell’omicidio si sarebbe trovata in un bar piuttosto che sulla scena del crimine. La difesa è affidata all’avvocato Diego Giarratana. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Salvaggio e Scopelliti. L’accusa è sostenuta in aula dal sostituto procuratore Chiara Bisso.