Il Tribunale del Riesame di Palermo ha riformulato la misura cautelare inflitta dal Gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano al trentaquattrenne dopo l’incidente davanti il Centro di Accoglienza Villa Sikania di Siculiana dello scorso 4 Settembre in cui perse la vita il giovane Eritreo Anwar Sied.

Il giovane extracomunitario aveva scavalcato la cancellata del CAS Villa Sikania dandosi alla fuga sulla Statatale 115 era stato bloccato dagli agenti in servizio.

Il trentaquattrenne era stato arrestato in flagranza di reato e posto al regime degli arresti domiciliari.

I legali , Giacomo La Russa e Luigi Troja hanno subito presentato la richiesta di scarcerazione al Tribunale del Riesame di Palermo sostenendo diverse incongruità a partire dal fatto che il giovane migrante si trovava già per terra e che l’impatto era inevitabile.

A giocare un ruolo non marginale anche il consulente di parte, l’ing. Nicolò Vassallo, che dopo l’analisi dell’automobile coinvolta nell’incidente ha messo in dubbio la ricostruzione dell’accusa.

Anche la stessa accusa ha nominato un consulente che ha già proceduto ai rilievi, l’Ing. Venero Torrisi.

Nella triste vicenda sono subentrati anche i familiari del giovane Eritreo che hanno nominato l’Avv. Leonardo Marino.

I Giudici Antonia Pappalardo, Cristina Denaro e Rocco Cocilovo, della Sezione per il Riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale e dei provvedimenti di sequestro del Tribunale di Palermo, questa mattina hanno riformulato la misura cautelare disponendo l’obbligo di dimora nel Comune di Realmonte con obbligo di rimanere in casa dalle 19.00 alle 6.00 di ogni giorno.