Fin dalla fondazione, Google ha sempre portato avanti degli aggiornamenti più o meno consistenti ai propri servizi, primo fra tutti il motore di ricerca. Negli anni gli algoritmi che prima si limitavano a consentire di trovare contenuti in ordine alfabetico sono diventati più efficienti arrivando a ciò che abbiamo oggi che permette di navigare sul web e trovare informazioni rilevanti in pochissimo tempo.
Proprio perché le informazioni sul web aumentano e Google vuole garantire di fornire solo risultati rilevanti, è stato preannunciato un prossimo aggiornamento che modificherà per sempre il motore di ricerca, sicuramente in meglio per i consumatori finali, ma che richiede maggiore attenzione da parte di chi desidera offrire pagine per gli utenti web. Stiamo parlando dei segnali web essenziali che diventeranno una parte integrante dei fattori che determinano il posizionamento sui motori di ricerca, penalizzando tutti coloro che non si adeguano alle metriche standard consigliate da Google.
Per parlare dell’argomento abbiamo deciso di invitare l’esperto di Internet Lukas Mollberg, che vanta ben 20 anni di carriera nella scrittura di contenuti, guide e articoli sul web, come ad esempio questa in cui parla dei casino con deposito minimo 5 euro.
Buongiorno Lukas e benvenuto. Google ha deciso di dare maggiore importanza ai segnali web essenziali. Puoi spiegare ai nostri lettori che cosa vuol dire questo per i siti?
Grazie per avermi invitato. I segnali web essenziali non sono qualcosa di nuovo per coloro che lavorano sul web. La vera novità è che adesso non sono più un consiglio per offrire un sito con prestazioni migliori, ma un obbligo per poter posizionarsi e raggiungere lettori con i contenuti. La decisione di Google non sorprende dato che per filtrare ulteriormente i risultati in modo oggettivo l’unica soluzione è quella di focalizzarsi sulle prestazioni pure. I segnali web essenziali non sono nient’altro che un modo standard per misurare queste prestazioni, sulla base di ciò che Google ha ritenuto più pratico ed efficiente per gli utilizzatori del web. Innanzitutto, è bene chiarire che i segnali web essenziali sono tre, tuttavia due sono correlati alla velocità di caricamento del sito. Largest Contentful Paint (LCP) e First Input Delay (FIP), infatti, vengono influenzati da hosting scelto ed elementi presenti sulla pagina. Il terzo segnale web essenziale, invece, il Cumulative Layout Shift (CLS), prende in considerazione solo aspetti di design e come i contenuti vengono forniti al lettore durante la visualizzazione della pagina. È chiaro che gli sviluppatori di siti dovranno iniziare a prendere confidenza con questi termini per poter ottimizzare al meglio i propri siti.
Come si ottimizza un sito secondo i segnali web essenziali?
Ogni core web vital include delle specifiche determinate da Google che devono essere rispettate per poter ottenere maggiore considerazione dall’algoritmo. In questo senso, il fattore LCP si basa sulla velocità di caricamento dell’oggetto più grande su una determinata pagina. Questo può essere una foto, una casella di testo, un video o qualsiasi altro elemento di grandi dimensioni. L’elemento più grande deve essere caricato in meno di 2,5 secondi per poter essere identificato come un contenuto di qualità da Google.
Il fattore FIP è legato invece alla trasmissione dei dati, e nello specifico del primo dato dopo una richiesta dell’utente. Questo si basa tutto sul server di hosting scelto per il sito. I server più efficienti devono consentire di inviare il primo dato in meno di 200 ms, cifra che potrebbe sembrare piccolissima, ma che in realtà è già elevata considerando che alcuni server offrono trasmissioni in 10 ms.
Il fattore CLS, infine, considera l’impaginazione della pagina e come si muovono gli elementi sulla stessa. Google ha fornito delle proporzioni che devono essere rispettate durante lo scorrimento della pagina per fare in modo che tutti i contenuti siano ben visibili e pratici per i lettori.
Ringraziamo Lukas per l’intervista.

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