“Ritenere che sbloccando grandi opere si possano portare benefici ai territori e’ come piantare un alberello in giardino e pensare che questo stia rallentando il disboscamento in Amazzonia”. Lo sostiene il presidente di Ance Agrigento Carmelo Salamone, dopo l’annuncio della nomina da parte del governo di numerosi commissari, tra i quali uno per il raddoppio della Statale 640 (990 milioni previsti per la Strada degli Scrittori)

“Pur rimanendo scettici sull’effettivo avvio dei lavori oggi sbandierato – continua – per l’ennesima volta si cerca il clamore facile, puntando sulle grandi opere, e si perdono di vista le piccole e medie imprese, che poi vengono ‘spremute’ dalla politica. Oggi tra i grandi appalti che sono appannaggio di pochi grandi colossi (che spesso poi lasciano macerie, da un punto di vista economico) e il sistema del decreto ‘semplificazioni’, che consente di fatto alle amministrazioni locali di scegliere sempre le stesse aziende per partecipare alle gare, gli imprenditori del territorio debbono rassegnarsi all’idea di chiudere le proprie attivita’, e i numeri terribili di questi anni lo dimostrano. Infine – conclude Salamone – troviamo per l’ennesima volta assolutamente censurabile il clamore che viene dato a provvedimenti dei quali, in realta’, ci si dovrebbe vantare poco, stante che il commissariamento e’ sempre e comunque una sconfitta della gestione pubblica”.