Un vero centro di ascolto, questo è ciò che necessità in questa nostra città. Un fronte office che risponda in maniera adeguata, puntuale, garbata ed esaustiva. Parlo da direttore della testata giornalistica locale più seguita e parlo anche da consigliere comunale di opposizione. Ogni giorno ricevo decine di richieste di informazioni o di aiuto alla soluzione di problemi a cui deve rispondere l’amministrazione.

Spesso mi chiamano nella veste di direttore di un giornale, altre di consigliere comunale. Questo ripetersi di richieste di aiuto e di ascolto,  mi convince che oggi il comune deve munirsi di un front office adeguato, di alto livello, con personale adeguatamente istruito per rappresentare il Comune al primo squillo di telefono.

Andiamo  per gradi. La prima cosa che qualcuno si starà chiedendo è: ma dove troviamo il personale addetto se siamo sotto dimensionati? La risposta è: tra i percettori del reddito di cittadinanza. Sono tante le persone che questo nostro comune ha a sua disposizione tramite  il PUC (Progetti Utili alla collettività), che consente di utilizzare i percettori del reddito per almeno 8 ore settimanali. Tra questi, tanti ragazzi in grado , magari dopo una adeguata preparazione , ad assolvere questo compito.

Un modo per dare loro una contestualizzazione sociale che non li faccia sentire mantenuti dalla collettività. Il fronte office andrebbe attrezzato con un centralino virtuale di questi a basso costo e dovrebbe avere la finalità di creare anche un data base delle istanze dei cittadini e delle priorità da affrontare. Un fronte office che funziona è il primo biglietto da visita di un Comune. A volte basta un’informazione, un numero di telefono da chiamare o una spiegazione su un eventuale guasto, a rendere la vita dei cittadini migliore. Altro che opposizione, questa chiamasi “proposizione”.

Cesare Sciabarrà