La contestazione delle partite pregresse sulle bollette dell’acqua è una battaglia che Federconsumatori porta avanti da molto tempo, ad Enna sin dall’insediamento dell’attuale Presidentessa nel dicembre del 2017 e in ambito nazionale sin dalla pubblicazione della delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA n. 643/2013).

L’importante pronuncia della Corte di Cassazione di fine giugno del 2021, la numero 17959, ha aperto le porte alla richiesta di rimborso per chi ha già pagato tali conguagli ritenuti illegittimi e all’annullamento delle ulteriori “partite pregresse”.

Federconsumatori regionale e provinciale credono che la soluzione del problema delle partite pregresse non sia di tipo giudiziario: è meglio tutelare i diritti dei cittadini attraverso molteplici azioni affinché il principio di illegittimità venga applicato a tutti (non solo a chi si è rivolto al Tribunale) in Provincia di Enna e nel resto del Paese.

Riteniamo per eliminare gli illegittimi conguagli tariffari dalle bollette dei cittadini ennesi occorra, prima di tutto, presentare richieste di rimborso con la relativa messa in mora, in base alla sentenza della Corte Costituzionale.

Poi è necessario ribadire con forza la richiesta all’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) e ai singoli Consigli Comunali di sospendere l’applicazione delle “partite pregresse”.

Apprezziamo già la richiesta di alcuni Comuni che, nel corso della riunione dell’ATI svoltasi ieri, hanno richiesto la sospensione delle “partite pregresse” e hanno affermato che si batteranno per l’annullamento e la restituzione dei fondi ai cittadini.

Federconsumatori, quindi, ritiene che la soluzione di questo problema dei cittadini ennesi (che dal 2014 nessuno è riuscito a risolvere) non arriverà da un Tribunale ma dalla capacità di mobilitare la società civile per fare un fronte comune contro ogni illegalità.

Federconsumatori non è uno studio legale: è un’associazione che si batte per la tutela dei diritti individuali e collettivi dei consumatori. Di tutti i consumatori che vengono ai nostri sportelli, cittadini che consideriamo “associati” e non “clienti”.