“Sul Ponte di Messina posso finalmente dire che Rfi ci ha comunicato il calendario di avvio dei lavori e quindi daremo notizia a brevissimo sui tempi dell’operazione, un’operazione complessa”. Lo ha detto oggi il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in audizione alla Commissione bilancio del Senato rispondendo ad una domanda relativa all’attraverso stabile dello Stretto di Messina.

C’è ancora il massimo riserbo su quale delle 3 ipotesi sia in pole position. La prima ipotesi (“opzione zero”)consiste nel migliore soltanto l’attraversamento dinamico dello Stretto con navi performanti: in pratica un addio al Ponte con il rafforzamento dei collegamenti marittimi. Le altre due ipotesi, invece, prevedono la realizzazione del Ponte o a campata unica o a più campate.

Lo ha confermato proprio ieri a Casa Minutella il sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri: “La seconda opzione è relativa al ponte ad una campata. In quel caso si tratterebbe di riprendere il vecchio progetto e rivederlo alla luce delle nuove normative. Sono passati quasi venti anni e quel progetto va rivisto, sono cambiate le leggi e ci sono nuovi materiali e nuove tecnologie”. La terza ipotesi è quella che prevede la realizzazione di un ponte a più campate. “Ci sarebbero due piloni all’interno del mare – spiega Cancelleri – ed è un’opera assolutamente fattibile. Non è fantascienza, sarebbe un’opera monumentale, un’opera di grande ingegneria ma certamente sarebbe anche un’opera che darebbe il senso alla ripartenza del nostro Paese”.

“Entro la fine di quest’anno avremo ovviamente un progetto di fattibilità al quale sempre per legge deve seguire il dibattito pubblico”, ha spiegato Cancelleri.

Intanto il governo lavora per rendere più green e veloce l’attraversamento del tratto di mare tra Sicilia e Calabria. Giovannini, ha inaugurato a inizio mese a Messina la nave ‘Iginia’ della flotta di Rfi che, con un investimento di 7 milioni di euro del Pnrr, è stata dotata di propulsione green per il collegamento tra Calabria e Sicilia. “Il piano per migliorare i servizi, favorendo la transizione ecologica della mobilità marittima, è articolato in numerosi interventi che vanno dalla riqualificazione delle stazioni ferroviarie, degli approdi e delle stazioni marittime al miglioramento dell’accessibilità stradale ai porti”.

“Da questa estate il tempo di attraversamento ferroviario dello Stretto si ridurrà di un’ora su tre“. Lo ha riferito Giovannini, in audizione alla Commissione bilancio del Senato, rispondendo ad una domanda e spiegando che ciò è possibile grazie alla “nuova nave ibrida di Rfi e gli altri investimenti” come “l’elettrificazione dei treni che evita agli stessi treni di fare complicate manovre”.

Nel piano per migliorare l’attraversamento dinamico dello Stretto è prevista anche la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni dove saranno realizzati interventi: miglioramento dell’accessibilità, inserimento di nuovi ascensori, creazione di spazi di accoglienza e percorsi accessibili di transito per favorire i collegamenti tra banchine ferroviarie e imbarchi delle navi. Parallelamente, l’Autorità di sistema portuale dello Stretto ha avviato il progetto “Stretto Green”, che prevede la realizzazione di un deposito costiero di Lng e l’elettrificazione delle banchine per l’attivazione del cold ironing nei porti di Messina, Milazzo, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, per un investimento complessivo di 50 milioni di euro, che consentirà alle navi di spegnere i motori diesel mentre sono in banchina.

Investimenti di 7 miliardi
Giovannini ha ricordato che “ci sono investimenti di quasi 7 miliardi in Sicilia che hanno a che fare con l’alta velocità Palermo, Catania, Messina, il miglioramento della portualità e tanti altri aspetti, e naturalmente gli investimenti per migliorare la rete stradale. C’è ne saranno altri 7 miliardi anche per la Calabria e questo dà l’idea dell’investimento c e stiamo facendo per tutto Mezzogiorno”.