Il lupo perde il pelo ma non il vizio e il buon Razza in questo è maestro.

Il 22  marzo dopo diverse sollecitazioni, per chiamarle elegantemente, l’Assessore per la salute Razza,  illustrando l’atto di indirizzo che prevedeva la proroga dei contratti covid, in esecuzione alle normative nazionali, ad una precisa domanda della mia collega di partito on. Marianna Caronia sulla dimenticanza nella bozza dell’atto di indirizzo anche dell’Istituto Zooprofilattico,  rispondeva chiaramente che lo stesso sarebbe stato ricompreso.

Sono le parole dell’on. del gruppo “Prima l’Italia” e vice presidente della commissione sanità all’Ars on. Carmelo Pullara.

E’ passata una settimana – spiega Pullara –  e si è arrivati a ridosso della scadenza del 31 marzo tenendo diversi lavoratori dell’IZS in uno stato di incertezza assoluta.

Mi chiedo, e forse non solo io, ma questa modalità comportamentale, perché di gestionale e di  amministrativa nulla ha a che vedere, a quale logica corrisponde?

Sarebbe bastato, come riportato nel verbale facilmente consultabile nel sito dell’ARS, il giorno dopo come da dichiarazione a verbale inserire l’IZS nell’atto di indirizzo cosa che invece non è stata fatta.  E’ questo il rispetto istituzionale al quale fa riferimento l’assessore Razza nei confronti della commissione e del parlamento?

Aggiungo, per pudore ho evitato di dirlo fino ad oggi, – conclude Pullara – di cosa si vanta e quale merito si prende sull’atto di indirizzo che discende da una norma nazionale e che scarica sulle direzioni aziendali le responsabilità essendo appunto un mero atto di indirizzo? In pratica l’assessore fa il passacarte, almeno lo facesse correttamente.