La Sicilia è la seconda regione d’Italia per maggior numero di contenziosi tributari. Negli ultimi 8 anni i ricorsi nell’isola sono stati oltre il 13,3% del totale nazionale. I numeri sono stati snocciolati dal neo presidente della commissione regionale tributaria, Antonio Novara, che questa mattina ha inaugurato l’anno giudiziario.

“Dopo due di pandemia – ha sottolineato Novara – ho voluto che si svolgesse l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Negli ultimi anni, nel periodo dal 2013 al 2021, a livello nazionale emerge una riduzione dei contenziosi tributari. In Sicilia nell’arco temporale considerato in primo grado sono stati 220 mila, che rappresentano il 13,3% del totale nazionale e fanno della Sicilia la seconda regione”.

A livello provinciale più ricorsi sono stati presentati a Catania, per l’esattezza se ne contano 65 mila. Poi c’è Messina con 37 mila ricorsi seguita a ruota da Palermo con 32.900. Il dato dei ricorsi pendenti rimane critico. La Sicilia al 2021 ha il più alto numero di ricorsi in attesa di giudizio sono oltre 39 mila contenziosi aperti e non definiti. La regione è all’ultimo posto in Italia.

L’arretrato però viene smaltito
Dal 2013 ad oggi i ricorsi definiti in Sicilia, in compenso, sono stati notevoli. Sono stati ben 358 mila, il maggior numero in Italia. Questo vuol dire che si sta provando a recuperare di smaltire l’arretrato. In tal senso a livello provinciale Catania ha il primato con 18 mila ricorsi pendenti, poi Siracusa con quasi 6 mila e Palermo con quasi 5 mila ricorsi.