L’orchestra da camera del Parnaso e il coro polifonico “Gaspare Lo Nigro” sono stati protagonisti lo scorso nove maggio di un concerto, presso il Teatro Sociale di Canicattì, finalizzato a celebrare l’anniversario dalla beatificazione del giudice Rosario Livatino. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’ Istituzione Culturale “Terre del Parnaso” e con il Comune di Canicattì. È stato inaugurato il nuovo pianoforte, acquistato recentemente, con uno dei capolavori beethoveniani per pianoforte e orchestra: il terzo concerto, op. 37,eseguito dal solista M° Carmelo Mantione, sotto la direzione del M° Emanuele Anzalone. . Probabilmente una “prima” nella storia di Canicattì per un concerto per pianoforte e orchestra, così come l’orchestra del Parnaso, fondata nel 2019, costituisce la prima realtà orchestrale finalizzata all’esecuzione della musica sinfonica mai creata nel comune dell’agrigentino.
Il pubblico ha seguito il concerto con grande attenzione, gustando la potenza eroica del primo movimento beethoveniano, il lirismo sognante del secondo, e il virtuosismo brillante e trascinante del terzo.
Commovente poi il momento dedicato particolarmente al giudice Livatino, con la proiezione di alcune immagini durante l’esecuzione dello struggente Intermezzo op. 117 n. 2 di J. Brahms da parte del M° Diego Mantione.
La serata è poi proseguita con due solisti, accompagnati dall’orchestra: il M° Sirio Omar Marotta alla tromba ha eseguito l’andante del concerto in mi bemolle, dedicato da F. J. Haydn a questo strumento, un brano dal carattere tenero e delicato, a cui è seguita la celebre aria di G. F. Haendel “Lascia ch’io pianga”, uno dei vertici dell’espressività barocca, cantata dal soprano M° Daniela Carlino.
Il coro polifonico “G. Lo Nigro”, insieme all’orchestra, diretti dal M° Carmelo Mantione, hanno poi proposto tre brani tra i più celebri del Requiem di Mozart: Dies irae e Confutatis, dalle tinte forti e drammatiche, e il celebre e profondamente malinconico Lacrimosa, senza dubbio la pagina più nota del capolavoro del genio salisburghese.
L’orchestra ha infine voluto portare un messaggio di pace, eseguendo il brano conclusivo dei Quadri di un’esposizione di Modest Mussorgsky (nella versione orchestrale di Tushmalov), “La grande porta di Kiev”, brano di un autore russo che dipinge musicalmente la capitale ucraina, brano proposto con l’auspicio di un ritorno alla convivenza pacifica tra questi due popoli “fratelli”.
Alla fine del concerto il folto pubblico presente ha richiesto a gran voce un bis, ed è stato eseguito da coro e orchestra il grandioso Alleluja dal Messiah di G. F. Haendel, in onore del Beato Rosario Livatino.

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