Il via libera definitivo è arrivato nella tarda serata di ieri, al termine di una lunga giornata caratterizzata da un faticoso lavoro di cucitura e di ricerca di quelle poche risorse disponibili per trovare la quadra. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la Finanziaria, l’ultima presentata dal governo Musumeci. Il tabellone di Sala d’Ercole alla fine segnerà 22 voti favorevoli e dieci contrari, in un’Aula che comprende complessivamente settanta deputati. È il segnale di una distanza sempre più ampia tra l’Esecutivo e una parte della maggioranza di centrodestra, dove diversi esponenti di Forza Italia e della Lega hanno deciso di astenersi. Assente giustificato il governatore Nello Musumeci, in viaggio verso Sorrento per partecipare al forum ‘Verso Sud’, organizzato dal ministero per il Sud e da The European House – Ambrosetti. Semaforo verde, quindi, a una Finanziaria da 800 milioni soltanto per l’anno in corso e a un bilancio che per il trienno 2022-2024 mobilita risorse per 57,4 miliardi. L’ok finale, tuttavia, è stato in forse per gran parte della giornata. “Un grande lavoro di squadra, ma anche di leale confronto con il Parlamento”, ha affermato il vice presidente e assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, secondo cui “ha prevalso la responsabilità”. Fino al tardo pomeriggio di venerdì le parti in causa sono rimaste distanti e a rappresentare questa differenza di posizioni è stata la presentazione di tre maxi emendamenti: il primo del governo, il secondo a firma dei gruppi di maggioranza e il terzo dell’asse di opposizione M5s-Pd. A quel punto il rinvio alla giornata di sabato è stata una tentazione forte, nonostante lo spauracchio del rischio stop ai pagamenti degli stipendi della Regione, ma alla fine ha prevalso la linea della trattativa e quando l’assessore al Territorio Toto Cordaro ha annunciato al presidente di Sala d’Ercole Gianfranco Miccichè che sui maxi emendamenti il governo si sarebbe rimesso all’aula è stato il segnale del disgelo. “Leggo questa decisione come un atto di intelligenza e di educazione istituzionale da parte del governo”, ha affermato Miccichè.
Via libera, quindi, anche al maxi emendamento delle opposizioni. Pd e M5s sono rimasti critici ma hanno consentito l’ok finale al ddl Stabilità. Diverse le richieste delle opposizioni accettate: dall’ok ai Distretti del commercio ai duecentomila euro di incentivi per chi acquista un’auto elettrica, passando per i 500mila euro aggiuntivi da destinare agli enti che gestiscono le riserve naturali e i tre milioni per le edicole. Ok anche ai certificati medici gratuiti per gli atleti disabili, misura che ha un costo di centomila euro, e ai duecentomila euro per gli albergatori dell’isola di Vulcano, alle Eolie, alle prese con le emissioni di gas nocivo che hanno azzerato gli arrivi turistici: entrambe le misure sono state presentate dal Movimento cinque stelle. Attiva Sicilia brinda ai dieci milioni di euro per sostenere il settore della pesca contro il caro-gasolio, ma anche per i 500mila euro destinati ai carnevali storici di Sicilia. Resta intatto, come chiesto da Diventerà bellissima, il finanziamento già previsto los corso anno per l’aeroporto di Comiso, dove è in corso la fusione tra le società di gestione Sac (Catania) e Soaco. Fratelli d’Italia incassa la norma che istituisce un contributo di trecento euro in favore delle donne colpite dalla perdita dei capelli per via di trattamenti chemioterapici o affette da alopecia. Altri trenta milioni di euro, su suggerimento del deputato M5s Luigi Sunseri, andranno a finanziare gli oneri necessari per incentivare la fuoriuscita dei lavoratori Blitec (ex Sicilfiat) di Termini Imerese. In questo modo si punta ad agevolare centinaia di lavoratori a sganciarsi dalla Cassa integrazione per approdare alla pensione provando a ridurre drasticamente i numeri dei lavoratori rimasti nel bacino Blutec. Il giudizio finale di Pd e M5s, però, resta critico: “Abbiamo votato contro una finanziaria inutile di un governo inutile”, ha affermato il capogruppo dem all’Ars Giuseppe Lupo, che poi ha aggiunto: “Ci siamo battuti per difendere i diritti dei più deboli, dei disabili, per difendere le attività ed i bilanci dei Comuni ed il futuro e lo sviluppo delle imprese e del lavoro.
Il presidente Musumeci ha disertato i lavori d’Aula, se non per qualche ora. Un ulteriore atto di disprezzo nei confronti del Parlamento, ma forse è stato meglio così. Se fosse stato presente – ha concluso Lupo – sarebbe stato anche peggio”. Sulla stessa linea Nuccio Di Paola, che guida i pentastellati: “Brutto congedo di un governo pessimo – ha sottolineato -. L’ultima finanziaria di questo disastroso governo è andata in porto solo grazie al lavoro delle opposizioni, le quali, dopo che le commissioni sono state esautorate, hanno parlamentarizzato i lavori riuscendo a incidere notevolmente e portando a casa buoni risultati per i siciliani. Le inefficienze del governo e di un Musumeci colpevolmente assente, comunque, non hanno permesso di dare tutte le risposte che aspettavano i cittadini – ancora Di Paola -. Una delle poche note liete è che questa finanziaria è l’ultima a cui mette mano Musumeci”. Contraria anche la deputata leghista Marianna Caronia: “Purtroppo abbiamo perso tante occasioni e opportunità, tra cui quella di dare una mano ai disabili”, ah affermato in sede di dichiarazione di voto. Nelle norme approvate nei giorni scorsi, invece, ci sono i 326 milioni e 995mila euro per i Comuni e le Città metropolitane, e i 170 milioni destinati alla forestazione. Via libera anche al Fondo regionale di tre milioni per le emergenze di Protezione civile.