Crisi dell’uva da tavola, il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara scrive al neo assessore all’Agricoltura Luca Sammartino per chiedere interventi in favore degli imprenditori del settore.

“L’aumento esorbitante dei costi di produzione, accompagnato da una congiuntura economica non favorevole, dal calo dei consumi, dai cambiamenti climatici, dalla concorrenza straniera – dice Brandara – hanno avuto un impatto devastante sull’intero comparto dell’uva da tavola. I prezzi al produttore non consentono assolutamente di rientrare dai costi di produzione; inoltre, la radicata propensione monocolturale dei piccoli produttori rischia di trasformare il problema in una vera crisi sociale nei comuni interessati, un circolo vizioso che rischia di mettere veramente in ginocchio l’economia di territori già poveri e dove emergono notevoli difficoltà legate alle risorse sempre più scarse per i comuni, pure per garantire i bisogni e i servizi necessari”.

Naro è infatti il comune con il territorio più esteso all’interno del comprensorio dell’Uva Italia di Canicattì, un tempo “marchio” sinonimo di benessere, prospettive e fiducia, e oggi, continua il sindaco “emblema di una crisi agricola che abbiamo il dovere, come istituzioni, di affrontare ed arginare”.

“Solo nel comune che amministro – prosegue il sindaco – centinaia di agricoltori, il 90% dei produttori locali, vive del ricavato della vendita dell’uva da tavola prodotta. Queste persone rischiano di non poter far fronte agli impegni finanziari e di sostentamento della propria famiglia.
Per questo motivo, chiedo al neo assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia Luca Sammartino, di aprire un tavolo di confronto che coinvolga i sindaci dei comuni interessati, i sindacati, le associazioni di categoria, affinché si possa discutere e giungere ad un documento di programma da presentare al Governo Nazionale per affrontare la crisi attuale e l’incerto futuro. L’uva da tavola, apprezzata nel mondo, rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. Il nuovo Governo, che anche nella denominazione stessa del ministero dell’Agricoltura ha voluto fare specifico richiamo alla “tutela” delle produzioni nazionali, dovrà tener conto delle esigenze di questo fondamentale comparto dell’agricoltura siciliana”.