Palermo è tra le città italiane più digitalizzate. A dirlo è la speciale classifica ICity Rank 2022, la ricerca di FPA sulla digitalizzazione dei comuni capoluogo presentata a FORUM PA Città. Secondo la ricerca, la città di Palermo rimane alta in classifica anche nell’anno 2022. E’ infatti 15esima nella classifica delle città capoluoghi di provincia italiani, e insieme a Cagliari si conferma una eccellenza del sud nella transizione digitale.
Palermo però perde 3 posizioni dall’anno scorso in cui si piazzava 12esima, “ma – dice l’assessore all’Innovazione palermitano Paolo Petralia Camassa – il cammino è tracciato e va assolutamente monitorato, approfondito e va fatta una programmazione costante al servizio dei cittadini”.
Un risultato comunque positivo per Palermo che nel 2019 si trovava molto al si sotto nella speciale classifica. Era, infatti, nella 77esima posizione e in due anni è riuscita a recuperare bel 65 posizioni. “Non si tratta solamente di una mera classifica – aggiunge l’assessore della giunta guidata dal sindaco Roberto Lagalla -, ma di un importante indicatore di cambiamento che rende cruciali sia il lavoro e il ruolo della Sispi, la società partecipata che si occupa d’innovazione, che il lavoro degli uffici comunali. Serve una visione politica e amministrativa per migliorare e per avvicinare sempre di più la pubblica amministrazione alle persone, facilitando le procedure e semplificando l’accesso ai servizi”.
La classifica dei comuni più digitalizzati
La classifica dei Comuni più digitali d’Italia nel 2022 vede confermarsi in vetta Firenze, seguita al secondo posto da Milano, e al terzo da un gruppo di città a pari merito: Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma Capitale e Trento.
I risultati della classifica
Scorrendo la graduatoria, alla nona posizione troviamo l’ex aequo di Cagliari e Genova, all’11esima Parma e Torino, alla 13esima Brescia e Venezia, alla 15esima Palermo, Prato, Reggio-Emilia, Rimini e Verona, alla 20esima Bari, Cesena e Pisa, alla 23esima Padova, alla 24esima Lecce, Siena e Vicenza. Tutte queste, insieme ai comuni sul podio, compongono il gruppo delle 26 città “digitali”, capaci di utilizzare in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie. Altre 75 sono invece in una fase intermedia nel percorso di crescita digitale e 7 in fondo classifica, a livello critico con indice inferiore a 30 (Rieti, Avellino, Benevento, Foggia, Agrigento, Enna e all’ultimo posto Isernia). Tra i comuni digitali, ben 10 sono capoluoghi metropolitani (su 14 complessivi), quasi tutti del Centro/Nord, a testimonianza del permanere di un certo ritardo del Mezzogiorno e delle realtà più piccole nonostante si evidenzi una tendenza al recupero.
Il Sud accorcia le distanze
A livello generale, infatti, si assiste a una decisa accelerazione nel livello medio di digitalizzazione e a un riequilibrio che ha portato ad accorciare le distanze dal vertice anche da parte di diverse realtà tra le città del Sud e i centri più piccoli. Tra i casi di crescita più significativi, Messina, che nel corso del 2022 è migliorata di ben 34 posizioni (dalla 62^ alla 28^), L’Aquila, Cuneo, Imperia e Trapani, che guadagnano 16 punti. Cagliari, Palermo e Bari si confermano al vertice tra le città del Mezzogiorno. Dopo Lecce, anche Messina, Napoli e Pescara sono ormai vicine all’ingresso tra le città digitali.