Dopo la crisi pandemica del triennio precedente, il 2023 si sta rivelando essere l’anno della normalizzazione per il comparto automotive: secondo gli ultimi dati UNRAE, infatti, anche marzo ha registrato un incremento delle immatricolazioni, con un +40,8% rispetto al 2022.
Sembrano essere stati definitamente superati, quindi, i problemi causati dalla cristallizzazione delle catene di approvvigionamento della componentistica di settore, che aveva causato profonde asimmetrie nel mercato di riferimento – basti pensare al forte incremento dei prezzi dell’usato, innescato dalla scarsità di nuovi veicoli.
Immatricolazioni auto in crescita, ma gli acquisti passano per i finanziamenti
Per quanto riguarda più nel dettaglio le modalità di acquisto, invece, è possibile notare come il ricorso ai finanziamenti si confermi la formula preferita dai consumatori per entrare in possesso di un’auto.
Nonostante un mercato del credito in contrazione a causa dell’aumento del costo del denaro, infatti, chi è in procinto di comperare una vettura, nuova o usata che sia, predilige fruire della liquidità ottenuta attraverso un prestito per contare su risorse tali da poter avere un’ampia possibilità in fase di scelta.
In virtù di tale consuetudine l’individuazione della forma di credito più conveniente e in grado di soddisfare le proprie necessità si rivela un passo fondamentale, propedeutico all’acquisto di un veicolo.
A questo proposito, è interessante notare come negli ultimi anni ci sia stata una crescita significativa del numero di utenti che preferiscono scegliere online un finanziamento auto, affidandosi ai servizi di comparazione di portali specializzati come Prestiti.it.
In questo modo, infatti, è possibile analizzare in pochi click le principali caratteristiche dei prodotti del credito al consumo più interessanti del momento, mettendo a confronto le condizioni applicate al potenziale sottoscrittore.
Il prestito finalizzato per l’acquisto dell’auto
La tipologia di finanziamento più in voga fra gli utenti interessati ad acquistare un veicolo è il prestito auto: si tratta di una forma di credito finalizzato in quanto la concessione, e la successiva erogazione, delle somme richieste è subordinata alla definizione dell’operazione.
Dopo l’istruttoria della pratica di finanziamento, in caso di delibera positiva la banca mette a disposizione del richiedente, in tempi molto brevi, il capitale necessario all’acquisizione del veicolo. Naturalmente, per avviare l’iter è richiesta la documentazione che attesti il reddito dell’obbligato che certifichi quindi la sua capacità di rimborso delle rate.
Sui portali specializzati che espongono le migliori proposte di prestito auto è possibile anche effettuare una simulazione del piano di ammortamento del prodotto: difatti, è sufficiente inserire in un apposito form l’importo totale di cui si ha bisogno e la durata del piano di rientro dal debito contratto.
A quel punto sarà visibile l’importo della rata mensile e le condizioni applicate da varie società, riferibili al tasso di interesse annuo nominale e al Tasso Annuo Effettivo Globale, che rappresenta l’indice sintetico dei costi da sostenere per tutta la durata del finanziamento.
Prestito auto: sostenibilità della rata e durata dell’ammortamento
Il prestito auto in linea di principio prevede l’applicazione di un tasso di interesse fisso, che disciplina il piano di ammortamento a rate costanti, anche se è bene precisare che in alcune circostanze per brevi periodi di tempo – non superiori a sei mesi – il rimborso può essere preceduto da un preammortamento tecnico in cui gli addebiti periodici sono differenti rispetto a quelli a regime.
Gli importi erogabili con questa tipologia di finanziamento sono molto abbastanza elevati e la durata massima entro cui estinguere l’obbligazione di solito non eccede i 10 anni. Naturalmente, chi sottoscrive un prestito auto ha l’opportunità di calibrare il numero di rate in base alle proprie necessità.
Difatti, ammesso che il richiedente disponga dei requisiti per l’accesso al credito – nessuna segnalazione in centrali rischi o ritardi nei pagamenti – è importante che l’importo rimborsato periodicamente risulti una frazione predeterminata del reddito netto mensile, in modo che l’addebito sia sostenibile. Va da sé che, aumentando la durata dell’ammortamento, il valore della rata diminuisca a fronte di aumento dei costi complessivi del prestito.

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