“Oltre ai messaggi di cordoglio alle parole di condanna contro la violenza di genere, arrivate giustamente un po’ da tutte le parti si deve andare oltre e fare qualcosa di concreto, specie se questo qualcosa è a portata di mano, anzi di firma del presidente delle Regione. Mi riferisco all’applicazione della legge contro la violenza di genere, voluta fortemente dal M5S, approvata dall’Ars nel 2020 e rimasta purtroppo lettera morta”.

Lo afferma la deputata M5S Stefania Campo che mercoledì scorso all’Ars ha ricordato al governo, dallo scranno di sala d’Ercole, come fosse veramente assurdo che una norma importante come questa dopo oltre 3 anni fosse ancora in attesa del decreto attuativo.

“In Sicilia – dice Campo – si legifera poco e male, e quando si riesce a farlo bene, le norme spesso rimangono sulla carta, in attesa di decreti attuativi che non vedono mai la luce. Per la legge contro il femminicidio, fortemente voluta dal M5S, e segnatamente dalla collega Zafarana, eravamo arrivati ad un passo dell’applicazione, visto che è stato redatto il decreto attuativo, per il quale però non arrivò mai la firma del presidente Musumeci. Schifani recuperi ora il tempo perso, rispolveri quel decreto e lo firmi prima possibile. I segnali che contano sul fronte della lotta ai femminicidi vanno fatti con le azioni concrete, non con le belle parole”,
“La legge – continua Campo – prevede – l’istituzione di una cabina di regia che dia a tutti gli attori coinvolti nelle attività di tutela e sostegno delle donne che subiscono violenza un alto grado di coordinamento, garantendo così protocolli certi e, di conseguenza, l’attivazione di interventi rapidi ed efficaci”.
Atti concreti, secondo la deputata Cinquestelle, vanno fatti anche su altri aspetti del fonte della lotta al femminicidio.

“L’osservatorio sul femminicidio – dice Campo in questi anni non ha mai fornito un dato che sia uno sul fenomeno, mentre non abbiamo contezza di quali siano le associazioni che ne fanno parte, visto che non esiste un registro o almeno un elenco in tal senso. È ora di cambiare drasticamente rotta e modus operandi”.
Sempre sul fronte della lotta al femminicidio, questa settimana è stato accolto a sala d’Ercole un ordine del giorno, a prima firma della deputata M5S Cristina Ciminnisi, che impegna il governo ad avviare percorsi di educazione affettiva nelle scuole.