In Sicilia le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 13,9% (il quinto dato più alto). Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi. Lo dice la quattordicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali”, diffuso oggi da Save the Children. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Sicilia il 23,5% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (in linea con la media nazionale, 24%): qui sono però i ragazzi ad essere più esposti e l’età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità, a causa dell’inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore seduti, per lo più fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione. In Italia è in crescita il numero di ragazze e ragazzi obesi o in sovrappeso, soprattutto al Sud, dove è maggiore anche la percentuale di 6-17enni che usano il cellulare tutti i giorni: in Sicilia il 26,7% degli adolescenti è in sovrappeso o obeso, oltre 1 su 4, percentuale superiore rispetto alla media nazionale (22,6%) e secondo dato più alto dopo la Campania (31,6%). Benché ancora non esista una definizione univoca di dipendenza da internet, dice il report di Save the children, in Italia ci sono 87 centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni12 attraverso équipe multidisciplinari formate da psicologi, assistenti sociali, educatori. La maggior parte si concentra nelle regioni del Centro Nord, in Sicilia sono solo 3, due a Palermo e uno a Ragusa. Secondo le stime, guardando alla percentuale di scuole con la banda ultra larga, la Sicilia è tra le regioni più avanzate con solo il 25,1% di scuole ancora da connettere sul totale delle sedi scolastiche, dopo la Puglia (14,4%), Valle D’Aosta, Lombardia, Bolzano, Trentino e Veneto (tutte tra il 21,3 e il 24%)17. Per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado, nei Comuni di Caltanissetta, Catania, Siracusa tutte le scuole sono ormai connesse, a Messina il 74%, ad Agrigento e a Ragusa l’80%, a Trapani l’83%, a Palermo l’84%, a Enna, invece, nessuna. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, Siracusa è l’unico capoluogo di provincia siciliano con tutte le scuole connesse, Palermo si avvicina con il 96%, tutti gli altri variano dal 69% di Messina, al 71% di Enna e Agrigento, all’80% di Caltanissetta, 87% di Catania, 89% di Ragusa, 90% di Trapani.

In Sicilia il 69,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone (la media nazionale è del 73%). In Italia il 65,9% usa lo smartphone tutti i giorni, in Sicilia la percentuale sale al 72,3% (ex aequo con la Sardegna, tra le più alte dopo il Molise con il 75,6% e la Campania con il 72,8 %). Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni dopo la pandemia: al Sud e nelle Isole la percentuale è passata dal 28,3% al 42,8% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. Nonostante questo utilizzo diffuso, nella mappa europea sulle competenze digitali dei 16-19enni, l’Italia si posiziona quart’ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42% rispetto a una media europea del 31%. Il dato medio italiano nasconde ampi divari territoriali, il Nord e il Centro sono più vicini alla media nazionale (con 34% e 39%), il Sud, invece, ha oltre la metà dei ragazzi con scarse o nessuna competenza (52%). Sono i dati della XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali”, diffusi oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Per quanto riguarda la connettività, le famiglie con accesso alla banda ultra larga a fine 2022 erano il 52% (dato significativamente aumentato rispetto al 2016, quando erano appena l’8%), con differenze territoriali importanti. La rete ultraveloce con fibra fino all’abitazione raggiunge il 76% delle famiglie nella provincia di Palermo, il 66% nella prov di Messina, il 63% nella provincia di Trapani, il 58% nella provincia di Catania e Ragusa, il 32% ad Agrigento, dice il report di Save the children. Le famiglie ultraconnesse con accesso alla fibra FTTH (fino all’abitazioni, rappresentano il 28% nella provincia di Palermo (tra le prime 5 in Italia), il 15,4% in quella di Catania, l’11% nella provincia di Siracusa, il 9% nella provincia di Ragusa e il 3% ad Agrigento. Tra gli 11 e i 13 anni sono in aumento gli atti di cyberbullismo: in Sicilia gli adolescenti vittime di questi episodi sono il 16,2%, la percentuale più alta insieme alla Campania. Le ragazze sono più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota di “bulle” che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli anni della preadolescenza, quando i tempi di crescita non sono uguali per tutte.