Il comune di Licata condannato a versare oltre 155 mila euro all’ex comandante della polizia municipale che aveva guidato il corpo dei vigili urbani dal 2015 al 2018 senza mai avere riconosciuta la posizione. La sentenza è stata emessa dal giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento Alessandra Di Cataldo, che ha accolto il ricorso presentato dal legale di fiducia dell’ex dipendente comunale oggi in pensione, l’avvocato Laura Guarneri. Oltre a questa somma, l’ente è stato condannato al pagamento delle spese processuali quantificate in duemila e ottocento euro e dovrà versare i relativi contributi previdenziali e assistenziali al suo ex dipendente. La vicenda giudiziaria che si è conclusa ieri ha avuto inizio nell’agosto del 2021 quando l’ex dipendente comunale ha citato in giudizio l’ente. Comune, che negli anni si era opposto alle richieste definendole infondate. In particolare, il giudice ha accertato che il dipendente già in precedenza dal luglio al settembre del 2015 aveva ricoperto le funzioni di vice dirigente del dipartimento della polizia municipale prorogando di fatto alla scadenza il mandato assegnandogli la dirigenza dello stesso comando dei vigili urbani senza però corrispondere nessun adeguamento contributivo e previdenziale al suo dipendente. Il giudice ha anche stabilito che la somma quantificata dall’ex dipendente era congrua alle sue richieste. “ Alla luce di queste considerazioni- scrive il giudice Alessandra Di Cataldo- va quindi dichiarato il diritto del ricorrente alla corresponsione delle differenze retributive tra il trattamento economico del dirigente della polizia municipale e quella della propria appartenenza (D3 giuridica e D6 economica) relativamente al periodo compreso tra il mese di settembre 2015 ed il mese di luglio 2018 e per effetto va disposta la condanna del comune di Licata al pagamento dell’importo di 155 mila 322 euro . Vanno, inoltre, liquidati gli interessi legali e non la rivalutazione monetaria nonché al versamento dei relativi contributi previdenziali ed assistenziali. Infine, il giudice lavoro del Tribunale di Agrigento, ha deciso che per la complessità delle questioni trattate le spese di lite vanno compensate a metà. Adesso recepita la sentenza di condanna che è stata emessa dal Tribunale lo scorso 15 novembre il comune dovrà procedere a sanare la propria posizione. L’ente è stato difeso dall’avvocato Paola Lombardo mentre Inps e Inail che si sono costituiti in giudizio erano rappresentati rispettivamente dagli avvocati Viviana Carlisi e Antonino Giaquinta.
Carmelo Vella