La marijuana che producono in casa è utilizzata a scopo terapeutico per sopperire alla manchevolezza del sistema sanitario nazionale e contrastare nell’immediato le gravi patologie di cui soffrono. Il tribunale di Agrigento, in funzione di Riesame, ha disposto la restituzione di alcune piante di marijuana nei confronti di una coppia di coniugi agrigentini che nel mese di ottobre era stata denunciata per l’ipotesi di reato di produzione di sostanze stupefacenti. La vicenda scaturisce da un controllo dei carabinieri nella frazione di Montaperto. I militari dell’Arma avevano notato una pianta di marijuana nel balcone procedendo subito dopo ad una perquisizione domiciliare. All’interno dell’abitazione era stata ritrovata la pianta, alcuni barattoli contenenti marijuana e degli spinelli già confezionati. Per questo motivo la sostanza era stata sequestrata.

La difesa dei coniugi, rappresentata dall’avvocato Guido Gueli, ha presentato così ricorso al Riesame chiedendo l’annullamento del sequestro. Richiesta che è stata pienamente accolta dal tribunale con un provvedimento firmato dal giudice Alfonso Malato: “Ne deriva la totale assenza di qualsivoglia finalità di cessione di detta sostanza a terzi, risultando davvero evidente la sua destinazione all’auto-consumo con conseguente difetto del fumus commissi delicti per una valida e legittima ablazione di siffatti prodotti.”


La difesa, oltre ad avere prodotto documentazione che attesa tragiche condizioni di salute della coppia, ha anche dimostrato come i coniugi fossero inseriti nel programma per l’erogazione della cannabis terapeutica. Un canale, quello istituzionale, che spesso non soddisfa gli immediati bisogni delle persone con tempi di attesa lunghissimi (anche 6 mesi) e quantitativi non coerenti alle prescrizioni mediche. Inoltre, sottolineano i giudici, nessun elemento riscontrato pone in favore dell’inserimento della coppia in un contesto criminale o di compravendita della sostanza: niente bilancini di precisione, nessuna suddivisione in dosi, nessun contatto sospetto. Per tutti questi motivi il Riesame ha annullato il decreto di sequestro disponendo la restituzione ai coniugi della pianta di marijuana e di due barattoli contenenti la stessa sostanza.